Oggi nuovo vertice sulla riforma. Fassino (Ds) apre al confronto Progetto unitario per le pensioni e nessun blocco delle finestre

E che non comprenderà la temuta chiusura delle finestre di anzianità. Soprattutto quelle del prossimo ottobre. Ad assicurarlo, in un comunicato congiunto, in cui si spiega che «il governo non sta pensando nè ad aumentare i contributi per i lavoratori autonomi, nè a chiudere finestre di uscita pensionistica e nè ad aumentare in modo obbligatorio l'età pensionabile» sono i quattro ministri che ieri, in un incontro «blindato», hanno cominciato a ricucire gli strappi all'interno della maggioranza sulla riforma delle pensioni: il titolare dell'Economia, Giulio Tremonti, quello del Welfare, Roberto Maroni, quello delle Politiche agricole, Giovanni Alemanno e quello delle Politiche comunitarie, Rocco Buttiglione. E che oggi si risiederanno al tavolo per un secondo round di confronto. Una voce ufficiale che vuole allontanare paure ed allarmismi su un tema delicato come quello delle pensioni, cui fa eco lo stesso Maroni, assicurando che «non ci sono pregiudiziali nè ancora strumenti definiti di intervento. Elimineremo i privilegi, ma i lavoratori stiano tranquilli che studieremo un intervento equo, socialmente equo, e compatibile dal punto di vista dei conti pubblici». Superato, all'interno della Cdl, lo scoglio delle riforme istituzionali, che lo stesso Maroni ha definito come «il più difficile da superare», il clima nella maggioranza appare ora «quello giusto» per affrontare il nodo previdenza. Nessuno però nega le difficoltà che ancora ostacolano il cammino verso una posizione realmente comune del governo sulla riforma. A cominciare dalle stesso Maroni che, pur affermando che «siamo sulla strada giusta», ricorda che «naturalmente la Lega è portatrice delle sue posizioni e delle posizioni della Lega sarà tenuto conto». Che quello di ieri sia stato soprattutto un primo, forte chiarimento politico, del resto, traspare anche dalle dichiarazioni di Alemanno. La riforma delle pensioni sarà «un mix di proposte che servirà sostanzialmente a dare certezze al futuro per riequilibrare il welfare» ha detto infatti il ministro di An, che però ha confermato anche come la possibile presenza della pensioni in Finanziaria sia ancora «oggetto di confronto». Dichiarazioni che farebbero pensare che, almeno fino a ieri, non si siano affrontati ancora appieno gli aspetti tecnici dei provvedimenti che si intendono adottare. E se Maroni liquida la temuta ipotesi di chiudere le finestre di anzianità con un «è un'invenzione», Alemanno la definisce solamente «una delle ipotesi meno considerate». Per il sottosegretario all'Economia, Gianluigi Magri, «un blocco delle finestre non si può fare, ma c'è un generale consenso sul fronte dell'incentivazione». Intanto, dalla sinistra giunge un segnale di apertura. Il segretario della Quercia, Piero Fassino, dichiara infatti che i Ds sono «favorevoli» a quattro dei punti di cui si discute», mentre per il presidente della Camera, Pierferdinando Casini, «il tema dello squilibrio previdenziale evoca una possibile guerra generazionale».