«Stop al gioco di chi è più amico del Cavaliere»

Il presidente del Consiglio è troppo intelligente per non capirne i danni». La Lega «non può stare con due piedi fuori dal governo e il pugno dentro. Se proprio vuole combattere usi il pugno per polemizzare con l'opposizione. Così Rocco Buttiglione, ministro delle Politica comunitarie ed esponent dell'Udc, replica a Umberto Bossi. «Vorrei invitare Umberto Bossi - premette Buttiglione - a ritrovare spirito di coalizione e voglia di dialogo con noi. Casini non pensa al dopo Berlusconi. Noi dell'Udc pensiamo a migliorare la qualità del servizio che rendiamo agli elettori, cominciando dalla finanziaria per lo sviluppo che dovremo approvare a fine settembre, che ci consenta di reggere la concorrenza con i paesi emergenti». Buttiglione descrive come «paradossale» la situazione nella Cdl, prima delle ferie come dopo Ferragosto. «La coalizione viene prima messa in crisi da atti della Lega e noi siamo bersaglio di una sistematica aggressione - spiega - Poi, quando ci difendiamo, ci attaccano perché vorremmo cacciare qualcuno dal governo... Vorrei dire a Bossi: basta. Parliamoci da persone serie, non ci si faccia illusioni sulla possibilità di vivere di minacce, non si traccino scenari fantascientifici, si facciano i conti con la realtà». E guardare la realtà, per Buttiglione, significa riconoscere che «il governo ha fatto bene, ma che gli elettori vogliono di più e che alcune cose vanno corrette. Tutto quello che ci distoglie dal capire questa realtà non solo è inutile ma è anche dannoso. Allora, evitiamo di fare il gioco del chi è più amico di Berlusconi, perché Berlusconi è troppo intelligente per non vedere il carattere strumentale del gioco e il pericolo che nasconde». Insomma, una serie di questioni di «metodo». Ma anche alcune di merito. Come quella che riguarda la proposta di Bossi sul ritorno ai dazi doganali. Il «no» di Buttiglione non potrebbe essere più fermo. «La concorrenza - spiega il ministro delle politiche europee - non si batte con i dazi doganali che, tra l'altro, non sono nella disposizione del governo italiano. Infatti, c'è un organismo internazionale che si chiama Wto (World Trade Organization) che mira a togliere i dazi.