Spariti i capitoli sull'energia e l'Authority del risparmio

La manovra finanziaria per il 2004 sarà di 16 miliardi di euro e comprenderà misure strutturali per circa 5,5 miliardi di euro e misure «one off» (cioè una tantum) per circa 10 miliardi di euro. Fra le «sorprese» il disegno di legge di riforma delle Autorità di vigilanza non è stato inserito nel testo. Spariti anche la proposta sull'Agenzia unica del risparmio e il capitolo sull'energia. Ecco punto per punto la «griglia» degli interventi. Quadro macroeconomico - Il Pil reale nel 2004 si attesterà al 2% per poi arrivare al 2,3% nel 2005 e attestarsi al 2,5 nel 2006 fino ad arrivare al 2,6% nel 2007. L' indebitamento della Pubblica amministrazione nel 2004 si attesterà all'1,8%, per poi scendere l'anno successivo all'1,2% e allo 0,5 nel 2006. Il pareggio si avrà nel 2007, quando si registrerà addirittura un surplus dello 0,1%. L'inflazione sarà pari all'1,7% nel 2004 per calare all'1,5% nel 2005 e all'1,4 nel 2006 e nel 2007. Fisco - La pressione fiscale, al netto del gettito derivante dalle misure una tantum degli anni precedenti, dovrebbe ridursi nel 2004 di oltre mezzo punto percentuale e, successivamente, mantenersi nel triennio seguente su un valore medio del 40,6%. Riforme, competitività, sviluppo - Dopo il Patto per l'Italia e il Patto per la competitività siglato da Cgil, Cisl, Uil e Confindustria «il punto di arrivo deve essere un Accordo per riforme competitività, sviluppo ed equilibrio finanziario che coinvolga tutte le forze sociali e produttive e tutti i livelli istituzionali, per definire le priorità e individuare le risorse necessarie per farvi fronte». È quanto si legge nel capitolo V del Dpef. Lotta all'evasione e al sommerso - Chiusa la parentesi dei condoni, l'erario mostrerà di nuovo il suo volto intransigente su evasione e sommerso. Nel Dpef sono previsti sul fronte delle entrate «interventi di contrasto all'evasione e al sommerso» tra le misure strutturali che serviranno a raccogliere 5,5 miliardi di euro della prossima manovra. Politica industriale ed energetica - La sua definizione servirà «a incrementare la competitività del Paese, promuovere la maggiore dimensione e la internazionalizzazione delle imprese, consolidare il tessuto delle pmi, accrescere gli investimenti interni e la forza di attrazione di quelli esteri, garantire la sicurezza degli approvvigionamenti energetici, diversificandone le fonti ed abbattendone i differenziali di costo». Infrastrutture — La loro realizzazione (trasporti e logistica, telecomunicazioni, sistemi idrici) servirà a «collegarci con il resto dell'Europa e a ridurre progressivamente tanto il differenziale tra il nostro e gli altri Paesi europei, quanto i differenziali esistenti tra le diverse parti del territorio nazionale». Ricerca e innovazione - Il testo del Dpef prevede «l'attuazione delle linee guida per la politica scientifica e tecnologica, assicurando il sostegno finanziario e normativo all'innovazione ed alla ricerca sia pubblica che privata, valorizzando il ruolo dell'autonomia universitaria». Ambiente - Obiettivo «la valorizzazione delle risorse ambientali, turistiche, culturali e delle potenzialità produttive delle filiere agro-alimentari». Mezzogiorno - Si prevedono «la finalizzazione ed il pieno ed effettivo utilizzo delle risorse per le aree sottoutilizzate - con particolare riferimento a quelle del Mezzogiorno - previste dai fondi unici per lo sviluppo assegnati alla responsabilità del Cipe nonchè di quelle direttamente attinenti alle responsabilità dei governi locali». Istruzione e formazione - Il Dpef punta alla «graduale attuazione della legge di riforma dell'istruzione e della formazione professionale, per garantire l'effettività del diritto allo studio ed il miglioramento quantitativo e qualitativo delle opportunità di occupazione». Immigrazione - Obiettivo del governo «il miglioramento delle condizioni di sicurezza internazionale ed interna». Pubblica ammi