Giustizia, la riforma preoccupa i magistrati

Questa decisione, si legge nel documento, «sembra esprimere la preclusione a confrontarsi con le critiche espresse non solo dalla magistratura associata, ma anche da gran parte della cultura giuridica e dell'avvocatura». L'Anm ieri ha deciso anche «iniziative di mobilitazione in tutte le sedi». Il punto principale sarà comunque un'immediata presa di contatto «con tutte le forze politiche per esprimere la posizione critica e la preoccupazione più viva per il contenuto del ddl governativo». Incontri che saranno anche l'occasione per presentare la proposta elaborata dall'Anm sulla valutazione della professionalità dei magistrati, «quale contributo propositivo ed alternativo». Le osservazioni critiche dell'Anm saranno riassunte in un documento che verrà elaborato in tempi strettissimi da un gruppo di lavoro. Il parlamentino dell'Anm ha anche deciso di rivolgersi all'UE, dopo le accuse rivolte dal presidente del Consiglio ai magistrati in sede europea per «ripristinare la verità e tutelare l'onore» della magistratura. Uno specifico mandato per questa azione è stato conferito alla giunta: la decisione è passata con 25 voti a favore e 6 contrari, espressi questi ultimi dai rappresentanti di Magistratura Indipendente. «Di fronte all'estendersi degli attacchi alla magistrature in sede europea, il Cdc - è scritto nel documento approvato - dà mandato alla giunta di individuare le forme opportune attraverso le quali rappresentare alle istituzioni della Unione Europea l'esigenza della magistratura italiana di ripristinare la verità e di tutelare il proprio onore assicurando così la piena difesa dell'indipendente esercizio delle sue funzioni». Il parlamentino ha anche incaricato la giunta di «portare, conseguentemente, questa problematica anche all'attenzione delle associazioni internazionali ed europee dei magistrati». Il voto contrario di MI è stato spiegato dal segretario Antonio Patrono con il timore che l'iniziativa possa essere «inevitabilmente strumentalizzata» e che possa creare problemi nei rapporti con il Capo dello Stato e il Csm, in quanto istituzioni garanti della indipendenza della magistratura. Secondo Patrono, a il riferimento alle associazioni internazionali ed europee dei magistrati si potrà prestare alle strumentalizzazioni di chi sostiene che «esiste un'internazionale rossa di magistrati».