DOPO L'INTESA CON TRIPOLI

Berlusconi ha sottolineato la rilevanza delle intese con la Libia, con la quale «in seguito alla visita del ministro dell'Interno Beppe Pisanu si è chiusa una lunga fase di distanza» . «Con la Libia - ha precisato Berlusconi - si sono aperte molte possibilità di collaborazione anche nel settore delle infrastrutture e della sanità». Le intese, ha sottolineato il premier, vanno ora formalizzate, osservando che al raggiungimento definitivo dell'accordo, saranno dati alla Libia «mezzi tali da limitare fortemente la possibilità di immigrazione», non solo di cittadini libici verso l'Italia ma anche dei tanti immigrati che vengono dal centro e dal sud Africa. Prodi, dal canto suo, si è mostrato prudente sui tempi della fine dell'embargo europeo alla Libia, affermando che questo avverrà «quando saranno mature le condizioni» e che è una questione complessa cui la Ue sta lavorando da tempo. Berlusconi ha infine ricordato i risultati positivi del recente vertice di Porto Carras in Grecia che, di fatto, ha sancito come il problema dell'immigrazione «non riguardi solo l'Italia», ma l'intero continente. Ha inoltre sottolineato l'importanza degli accordi di riammissione, come i 27 già firmati dall'Italia che possono essere trasferiti a livello europeo. «L'Italia ha la consapevolezza - ha spiegato il premier - di avere bisogno dei cittadini stranieri», così come hanno già chiesto le associazioni di imprenditori italiani. Infine, ha ricordato che l'Europa ha già stanziato 140 milioni di euro per i primi anni, anche se, ha riconosciuto, «è solo un inizio».