Condanna annullata all'ex ministro Prandini

Ieri un'altrettando clamorosa sentenza di annullamento, pronunciata dalla quarta sezione penale della corte di appello. Annullamento, sollecitato anche dal procuratore generale Salvatore Cantaro, perchè, come ha stabilito, anche con valore retroattivo, la sentenza 134 pronunciata nell'aprile dello scorso anno dalla Corte Costituzionale, il Tribunale dei Ministri non poteva svolgere sia il ruolo di pubblico ministero sia di giudice dell'udienza preliminare. Gli atti, perciò, tornerannno ora alla Procura di Roma, che dovrà chiedere la fissazione dell'udienza preliminare davantì al giudice dell'udienza preliminare. Nel frattempo, però, continuano a correre i termini della prescrizione. Per le tangenti di 35 miliardi di vecchie lire che, secondo l'accusa, furono pagate sugli apparti per 750 miliardi appaltati dall'Anas furono condannati, oltre a Prandini, l'ex direttore generale dell'Azienza Antonio Crespo (quattro anni e sei mesi), l'ex parlamentare DC Franco Bonferroni (tre anni e otto mesi), l'ex sindaco DC di Capriano del Colle, Santo Possi (tre anni e quattro mesi) e l'ex consigliere DC di Roma Lorenzo Cesa (tre anni e tre mesi). Commentando la sentenza, Prandini ha commentato: «questa era l'unica decisione negativa presa nei miei confronti. Torno indagato, ma spero che la situazione ancora una volta si risolva in maniera favorevole, perchè un dato è certo, non ho preso quelle tangenti».