La Lega fa quadrato intorno a Tremonti

Dopo gli attacchi del sabato, gli uomini di Bossi difendono il ministro dell'Economia sulla proroga agli sgravi al Nord. Al punto che un altro ministro, il leghista Roberto Castelli, parla di «razzismo» contro il settentrione. Ma appare sempre più evidente che nella giornata elettorale, la gran parte della maggioranza preferisce il silenzio ed evitare di mostrare divisioni a urne aperte. La resa dei conti inizierà subito dopo la chiusura dei seggi, oggi pomeriggio. E sarà dura e aspra soprattutto se la la donna del Carroccio Alessandra Guerra, imposta a tutti i costi da Bossi come candidata della Cdl alla presidenza del Friuli, dovesse perdere contro il candidato del centrosinistra Riccardo Illy. I litiganti in campo, all'interno della maggioranza, appaiono sempre più nettamente due: da un lato l'asse nordista, coem è stato ribattezzato, Tremonti-Lega e dall'altro l'intesa An-Udc. In mezzo, Berlusconi as mediare. Sempre polemiche, quindi, per le agevolazioni fiscali alle imprese del Nord, dopo la bocciatura del provvedimento da parte del commissario europeo alla concorrenza Mario Monti. Lo scontro è sempre più tra Lega Nord, paladina delle misure a favore delle imprese settentrionali, e il governatore della Regione Campania Antonio Bassolino, che guida il fronte degli oppositori. Tutto questo mentre il superministro dell'Economia Giulio Tremonti, in un'intervista, preannuncia che il governo italiano è deciso a tenere duro : «Se sarà necessario - dice - faremo valere le nostre buone ragioni alla Corte di Strasburgo». Bassolino aveva preannunciato un ricorso a Bruxelles contro la proroga dei benefici fiscali della Tremonti-bis per le imprese di 1610 comuni del Nord, tra cui Genova, Torino e Milano, decisa nei giorni scorsi dal Governo . Bassolino ha chiamato tutti gli amministratori del sud a mobilitarsi contro il provvedimento governativo,contestando la spiegazione del governo secondo cui la proroga riguarderebbe solo le zone che hanno subito l'alluvione dell'inverno scorso. Ma i ministri leghisti difendono a spada tratta la decisione dell'Esecutivo. «È una norma giusta, equa e verrà attuata», ha detto il ministro del Welfare Maroni. Secondo Maroni, del resto, la proroga è «assolutamente compatibile con la normativa europea». Le bordate polemiche più violente vengono da un altro ministro leghista, il Guardasigilli Roberto Castelli. «Sono veramente amareggiato nel rilevare il razzismo sempre più evidente di larga parte della classe politica nei confronti del nord». Castelli se la prende direttamente con il presidente della Regione Campania: «Che qualcuno, a cominciare da Bassolino, possa pensare che se un'alluvione avviene al nord non si debba intervenire è francamente disgustoso. Devo amaramente constatare che il razzismo contro le popolazioni del nord ormai non ha più limiti e non si ferma nemmeno di fronte alle disgrazie». Ancora più duro il capogruppo della Lega in commissione Industria della Camera Massimo Polledri, che dà a Bassolino del «delatore » e accusa Ds e Margherita di voler «rendere il sud sempre più assistito ed il nord sempre più povero». Dura la replica del vice capogruppo della Margherita alla camera Giuseppe Fioroni: «Il ministro Castelli non parli di razzismo, il suo impegno europeo per impedire norme comuni per prevenirlo e reprimerlo ci basta». Secondo Fioroni il paese è di fronte a un governo «Bugiardo che promette sapendo di non poter mantenere». Un invito alla moderazione viene dal senatore dell'Udc Maurizio Ronconi, presidente della commissione Agricoltura, secondo cui «solo con un confronto sereno, eviteremo di arrivare al nord contro sud, otterremo il federalismo e non invece la confusione o peggio la dissoluzione». Nel frattempo il governo, chiamato in causa da Monti, sta preparando una spiegazione ufficiale da consegnare a Bruxelles martedì 10: i tecnici ministeriali dovranno convincere la commissione europea che la proroga della Tremonti bis è legata effe