Riparazione per «Excalibur» acque agitate a Viale Mazzini

L'Ulivo ha mandato alla Rai una «diffida ad adempiere», sottolineando che la campagna elettorale finisce oggi e il riequilibrio deve avvenire entro questo termine. Dello stesso avviso sarebbe il presidente della Rai, Lucia Annunziata, che già nella riunione del Cda di martedì scorso si era espressa favorevolmente al riguardo. Ma nell'azienda c'è anche chi ritiene che quello dell'Autorità è un invito e non un'ingiunzione nella quale non viene fatto riferimento ai tempi in cui debba avvenire il riequilibrio. D'altro canto, c'è chi fa notare che il solo riferimento alla legge sulla par condicio è sufficiente a dedurre che il gesto «riparatore» debba avvenire entro la fine della campagna elettorale. Per il direttore di Raidue, Antonio Marano, la riparazione chiesta dall'Autorità per le comunicazioni «è impossibile» dal punto di vista di una «logica aziendale», in quanto il programma di Socci si è concluso la scorsa settimana. Marano ha quindi rinviato ad «indicazioni certe» da parte dell'azienda. La posizione della Rai, insomma, non è affatto «univoca». Per questo sono in corso contatti tra la direzione generale, l'ufficio legale di Viale Mazzini, l'Autorità e lo stesso Socci, che non è detto debba essere il conduttore dell'eventuale programma «riequilibratore». Si era infatti profilata un'ipotesi alternativa ad una nuova puntata di «Excalibur» (che ha chiuso i battenti per questa stagione proprio con la puntata contestata), ovvero uno speciale del Tg2, che avrebbe dovuto contenere una lunga intervista ad un leader dell'Ulivo. Ma l'ipotesi sarebbe stata scartata per l'indisponibilità della testata, i cui prodotti informativi intendono rimanere nettamente distinti dai programmi ricondotti alla responsabilità del direttore di testata nel solo periodo della campagna elettorale, come appunto «Excalibur». Nella bagarre ha preso la parola anche Giorgio Lainati, responsabile della Comunicazione del gruppo di Forza Italia alla Camera: «È assurdo che ci si stracci le vesti per la puntata di "Excalibur" e che, allo stesso tempo, sia calato un silenzio totale sulle molteplici violazioni della trasmissione di Santoro» ha dichiarato. A proposito di Santoro, in una lettera pubblicata ieri su un quotidiano ha scritto che non ritiene «di dover accettare l'invito che Gasparri mi ha rivolto al "Maurizio Costanzo Show" ad un pubblico confronto perché partecipare sarebbe come riconoscere un diritto di ingerenza sulla mia attività professionale che lei assolutamente non ha». Immediata la replica del ministro delle Comunicazioni. «Comprendo la difficoltà di Santoro che rifiuta un confronto in cui io non lo devo giudicare, ma nel quale mi sarei volentieri prestato a discutere la patente di faziosità che gli ha rilasciato l'Autorità - ha detto Gasparri -. In bocca al lupo per il ricorso e complimenti per chi nella Rai aveva saputo valutare, ancora prima dell'Autorità per le comunicazioni, come stessero le cose».