Prc «freddo» col referendum sull'art. 18

Al punto che i comitati che si oppongono a questo quesito su cui la Fiom e Rifondazione hanno raccolto le firme sembra possano stare tranquilli. Mercoledì 16 aprile il rappresentante di Rifondazione comunista Franco Giordano ha disertato la seduta della Commissione Bicamerale di controllo sui servizi radiotelevisivi che avrebbe dovuto affrontare la delicata e vitale questione delle disposizioni in materia di comunicazione politica, messaggi autogestiti, informazione e tribuna della concessionaria del servizio pubblico relative alle campagne per i referendum. Come pure era assente il verde Pecoraro Scanio, altro acceso sostenitore del referendum. Paolo Ferrero, responsabile della campagna referendaria di Rifondazione comunista sull'articolo 18 giustifica così l'assenza di Giordano: «Abbiamo avuto un problema e la persona che doveva essere presente in Commissione non c'è stata per motivi materiali. Questo non ci impedisce di sostenere le ragioni per mettere in discussione il regolamento e nei prossimi giorni scriveremmo al Presidente della Repubblica come garante del corretto svolgimento del referendum e per (giovedì) è previsto un presidio davanti la sede della Commissione di Vigilanza perché la questione è grave». In effetti, Giordano non si è presentato e il regolamento è stato approvato in pochi minuti tra le 14.00 e le 14.15. Quella mattina il deputato Giordano ha partecipato alle votazioni in aula alla Camera durante la seduta del 16 aprile mattina, nel corso della quale si votavano degli emendamenti con la sua firma. Le votazioni sono terminate alle ore 13.00 e nel pomeriggio non erano previste altre sedute. A questo punto l'onorevole Giordano avrebbe potuto percorrere pochi metri per arrivare a Palazzo San Macuto e spiegare le ragioni di Rifondazione comunista sul regolamento che stabilisce le regole delle tribune danneggiando il comitati per il «Sì» e per il «No» a questo referendum. Ma non lo ha fatto.