BOTTA E RISPOSTA OSSERVATORE ROMANO-CASTELLI

Il giornale del Vaticano attacca il Guardasigilli per i suoi commenti fatti «con ostentata soddisfazione» sull'indultino, bocciato dalla commissione Giustizia del Senato dopo esser stato approvato dalla Camera. E il capo del dicastero di via Arenula replica: è pronto il disegno di legge sfolla-carceri. «Evidentemente - si legge nel commento dell'Osservatore - per il ministro della Giustizia le precarie condizioni di vita di decine di migliaia di detenuti, la loro estenuante attesa e la difficile situazione di molti istituti di pena, vicini al collasso, non meritano attenzione». Poi critica quei parlamentari che si sono affrettati ad applaudire il Papa nella visita a Montecitorio: «Erano veri quegli applausi o è vero quello che sta accadendo ora?» è la provocazione del giornale. L'Osservatore scrive poi che «non ha mancato tuttavia di commentare l'accaduto il Guardasigilli, Castelli il suo "rammarico" per il "tempo prezioso che è stato perso, sottraendolo ad altri importanti provvedimenti all'esame delle Camere». Poi l'affondo: «evidentemente per lui - scrive l'Osservatore - le condizioni di vita nelle carceri non meritano attenzione». «Forse l' Osservatore Romano non segue con la dovuta attenzione il dibattito politico italiano» è la replica di Castelli. «Mi accusano di scarsa attenzione proprio nelle stesse ore in cui viene data notizia di una mia proposta legislativa che mira proprio a superare l' impasse parlamentare sul tema dell'indulto, legando la possibilità di uno sconto di pena ai detenuti alla disponibilità da parte degli stessi carcerati a lavorare per la comunità». «Per accogliere l'appello del Papa ci sono altre vie, che potrebbero portare a un miglioramento delle condizioni di vita all'interno dei penitenziari senza per questo deludere i cittadini che hanno sete di giustizia». Intanto restano distanti le posizioni dell'Anm e del governo sulla riforma dell'ordinamento giudiziario, al termine di un incontro di due ore. Ma la riforma trova anche la critica degli avvocati secondo i quali gli obiettivi sono «fortemente carenti» rispetto al «necessario recupero di efficienza» del sistema.