Lega e Udc: scontro nel governo sull'accoglienza dei profughi

Materia del contendere, la direttiva comunitaria 2001/55/Ce che doveva essere recepita entro il 31 dicembre scorso, che è stata accolta ieri e in base alla quale saranno accolti gli sfollati della guerra in Iraq. L'«apertura» non è però piaciuta al Carroccio che vi ha letto un pericolo concreto, dato che consentirebbe ingressi in massa di extracomunitari in nome di una presunta condizione di esuli. Così, dopo una discussione di gabinetto piuttosto tempestosa, la Lega ha votato no al decreto governativo che istituisce per i profughi iracheni una protezione temporanea annuale in Italia. Insomma, un'altra spaccatura. Che il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione - «dispiaciuto» per il voto contrario della Lega - ha cercato di minimizzare: la normativa non funziona da «deroga alla legge Bossi-Fini sull'immigrazione», ha precisato. Sempre per spegnere le fiamme della discordia, il capogruppo del Biancofiore alla Camera Luca Volontè ha prima detto che «è stata pienamente accolta la nostra sollecitazione in materia di profughi, in ossequio alle indicazioni europee». Dunque, nessun trionfalismo da parte dei centristi di maggioranza. Anzi, un tentativo di addolcire i contrasti. Ma come il Carroccio la pensa in materia lo aveva ribadito proprio ieri mattina il ministro della Giustizia Roberto Castelli, ben prima dell'approvazione del decreto della discordia. Una questione che alla Lega non è andata, nè va giù. E il «no» in Consiglio dei ministri ne è stata la prova. E. M.