coppa delle nazioni

Il trionfo della Svezia. L'Italia chiude quinta

Enrico Tonali

Agrodolce ma prevedibile quinto posto dell’Italia nella Coppa delle Nazioni Intesa San Paolo (competizione a squadre con barrage, 12 ostacoli da m 1,60, 15 salti, lunghezza 520 m, tempo max 78”, 250 mila euro, 36 concorrenti di 9 Paesi), gara clou per i team nell’87° Concorso Internazionale di Salto Ostacoli (CSIO) – Master Fratelli D’Inzeo ieri a Piazza di Siena. A siglare il successo la Svezia con il quartetto Henrik Vov Eckermann in sella a Toveks Mary Lou, Angelie Von Essen con Luikan Q, Fredrick Jonsson su Cold Play e Peder Fredricson a bordo di H&M Christian K, che riuscivano a non superare le 8 penalità nelle due manche. Al posto d’onore l’Irlanda (una delle squadre più temute dal c.t. azzurro Duccio Bartalucci) che usciva dall’erba dell’ovale di Villa Borghese con 12 penalità, seguita dall’Olanda con 18, le stesse del Belgio (altro team giustamente considerato pericoloso alla vigilia dal tecnico italiano). L’Italia - Lorenzo De Luca a bordo di Ensor De Litrange LXII, Luca Marziani con il fido Tokio Du Soleil, Riccardo Pisani e Chaclot, Lucia Le June Vizzini insieme a Loro Piana Filou De Mouze - inanellava 23 punti negativi che la sistemavano al quinto posto che lascia l’amaro in bocca dopo le vittorie 2017 e 2018 ma è anche – levati questi due successi – il miglior piazzamento degli ultimi anni e bisogna risalire al 2006 per trovare un altro quinto posto. «Sono angosciato» sbottava in conferenza stampa Bartalucci «La Svezia è stata formidabile, noi puntavamo al terzo gradino del podio. La fortuna non ci ha aiutato, privandoci del cavallo della Vizzini». Dietro gli azzurri sono giunte Germania (25), la matricola Israele (32) e Francia (36). Dopo la prima manche si ritirava la Svizzera era rimasta con tre binomi per l’eliminazione di Martin Fuchs (nipote di Markus, ex c.t. dell’Italia nel 2010) e del suo indisciplinato castrone The Sinner. La prima manche si chiudeva con l’Italia al quarto posto (11 penalità) dietro Irlanda e il quartetto belga (capo-equipe Philippe Le Jeune, marito dell’azzurra Vizzini) al terzo posto (9). A seguire Germania e Israele quinte (12), quindi Olanda, Francia e Svizzera, che si ritirava. Una manche iniziale degli italiani sofferta pur se dignitosa. L’unico a strappare gli applausi era il binomio Luca Marziani in sella a Tokio Du Soleil che compiva il suo dovere pur se l’aviere capo ne frenava l’irruenza facendolo debordare fuori tempo massimo (1 penalità). Riccardo Pisani con Chaclot e Lucia Vizzini in sella a Loro Piana Filou De Mouze uscivano dalla Piazza co 5 penalità ciascuno, mentre Lorenzo De Luca accumulava due errori per 8 penalità. La seconda manche era ancora in salita per l’Italia, stavolta erano Luca Marziani e Tokio Du Soleil a pasticciare a metà e in chiusura di percorso buscando 8 penalità. Pisani e Chaclot reggevano la botta accusando solo un errore (4 penalità) ma c’era il brutto imprevisto della Vizzini che a sorpresa non entrava in campo per un improvviso infortunio (una setola, ovvero la frattura della parete di uno zoccolo) del suo stallone Filou De Mouze. Rimediava la grande classe di Lorenzo De Luca il quale conduceva Ensor De Litrange su un percorso netto (l’unico dell’Italia).