il mago del cremlino
Mostra del Cinema, Jude Law non ha paura di Putin: "Non temo ripercussioni"
L'ascesa e il consolidamento del potere di Vladimir Putin attraverso il racconto del suo consigliere immaginario. E' la storia del film 'Il mago del Cremlin' del regista francese Olivier Assayas, in concorso alla 82/a Mostra del Cinema di Venezia. Il film è stato presentato oggi in conferenza stampa e sarà proiettato questa sera in anteprima mondiale al Lido, uno dei titoli più attesi nella corsa al Leone d'Oro. E' Jude Law a prestare il volto al dittatore russo, l'attore inglese ha detto di non essersi imbarcato in questo progetto ingenuamente. "Paura di Putin? Non ho certo pensato a ripercussioni, mi sono messo nelle mani di Olivier (il regista) per raccontare senza polemiche un personaggio all'interno di una storia molto più grande", ha dichiarato. "La cosa più difficile è stato rappresentare il suo volto pubblico, da cui non trapela nulla ma mostrare comunque emozioni. Per me è stato tutto una rivelazione perché sapevo bene poco di lui. Ho dovuto adottare una recitazione interiore", ha aggiunto. "Questa è una storia che doveva essere raccontata in modo intelligente, con sfumature e attenzione. Non cercavamo la controversia fine a se stessa", ha spiegato ancora Law, già interprete della serie di Paolo Sorrentino 'The Young Pope'.
L'attore ha indossato una parrucca per la sua trasformazione in Putin: "Con Olivier abbiamo discusso che non dovevamo personificare Putin e io non volevo nascondermi dietro una maschera.Avevamo molti riferimenti di quel periodo della sua vita, abbiamo provato a cercare tratti simili su di me", ha spiegato. Alla domanda se c'è un aspetto positivo in questo personaggio, Law ha ammesso ironico: "Sì, che ho imparato il judo". Il film è un adattamento dell'omonimo bestseller di Giuliano da Empoli, scrittore italiano da anni residente in Francia, un racconto sull'ascesa al potere del presidente russo insieme a un consigliere immaginario chiamato Vadim Baranov, interpretato da Paul Dano. È ambientato in parte nei primi anni '90, nel caos post-sovietico, e prosegue fino al 2014. Il personaggio di Dano è ispirato al vero stratega politico Vladislav Sourkov, considerato l'architetto del sistema politico rigidamente controllato creato sotto Putin. Nel 2013, si dimise dalla carica di vice primo ministro. Gran parte della storia è incentrata sul personaggio di Dano, che racconta la sua ascesa nelle manovre politiche e il mondo che ha contribuito a creare. "Il mago è la persona che sta sullo sfondo, quindi c'è un incantesimo che sta per essere lanciato", ha detto l'attore.
'Il mago del Cremlino' susciterà sicuramente discussioni vista l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia. Gli sforzi per fermare i combattimenti con un cessate il fuoco e porre fine al più grande conflitto europeo dalla Seconda Guerra Mondiale attraverso un accordo di pace globale non hanno fatto progressi, nonostante le intense manovre diplomatiche. "Il film parla molto di come è stata inventata la politica moderna, la politica del XXI secolo", ha detto Assayas. "Quello che sta succedendo in questo momento non è solo terrificante, ma è ancora più terrificante il fatto che non abbiamo ancora trovato la risposta", ha aggiunto. "Il mago del Cremlino non è un film sull'ascesa di un uomo, né sulla forza con cui viene imposto il potere. Ma è un film su ciò che è diventata la politica e della situazione pericolosa in cui ci sentiamo tutti", ha spiegato il cineasta transalpino. Sempre secondo Assays "Il film è molto vicino al romanzo da cui è tratto, con qualche variante concordata. Giuliano da Empoli ha fatto parte del processo della scrittura del film, perché quando si parla di politica moderna e politica in generale puoi essere romanzesco ma a condizione di essere giusto nei fatti", ha detto. "Il libro è stato scritto prima dell'invasione dell'Ucraina e pubblicato durante, parlava già delle radici del potere di Putin e c'era una vena di violenza. Visto quello che è successo dopo ecco perché è ancora così attuale", ha spiegato lo scrittore stesso presente in sala. Tra gli sceneggiatori c'è anche lo scrittore Emmanuel Carrère, l'autore di 'Limonov', sul celebre dissidente russo che ai margini compare anche in questo film. "Limonov era bizzarro e rivederlo come personaggio secondario in questa finzione è singolare. Anche lui era un personaggio manipolato, Baranov manipola tutti gli oppositori e tutte le opposizioni", ha detto Carrere. La produzione si è svolta in Lettonia, dato che non è stato possibile girare in Russia. 'Il mago del Cremlino' uscirò nel 2026, ma non c'è ancora una data precisa. L'attore Jeffrey Wright, che interpreta il giornalista a cui Baranov racconta la sua storia, ha lanciato un appello per spiegare perché il film debba essere visto, soprattutto in America. "Avevamo l'idea di poter essere migliori, quest'idea di poter aspirare a una sorta di perfettibilità utopica. Ma se questa idea andasse perduta, come è ora, allora diventeremmo ciò che vediamo in questo film", ha concluso suscitando l'applauso della sala stampa.