caso hijazi
I grillini non rispondono su Hijazi. Ma Bonelli si smarca: "Se così, chiamerò il questore"
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Silenzio assenso? Abbiamo provato ad avere delle risposte proprio da chi ci dice che la libertà di espressione è un pilastro sul caso di Suleiman Hijazi, presente alla Camera durante l’evento organizzato dal M5S in onore di Francesca Albanese. Abbiamo prima chiamato la deputata pentastellata Stefania Ascari, colei che ha invitato Hijazi all’interno del Parlamento, però al telefono non ha voluto rispondere liquidando il tutto con un secco no grazie. Allora abbiamo deciso di andare noi alla Camera e di incontrarla dopo la sua conferenza: «Ci può dare una risposta sul perché è venuto alla Camera dei deputati?
Perché non ci risponde? Dal Movimento 5 stelle non arriva una parola. Sarebbe carino se qualcuno ci rispondesse. Perché non si discosta? Riusciremo mai a parlare con lei? Perché ci ignora quando le rivolgiamo domande sul caso di Suleiman Hijazi?». Queste in sequenza tutte le domande che le abbiamo fatto, essendo davanti a lei ma risultando, a quanto pare, simili a dei fantasmi. Ascari non ci guardava nemmeno in faccia, fingeva che non le stessimo chiedendo nulla, come se fossimo un oggetto di disturbo. Eppure, volevamo farci spiegare perché lei fosse in missione con ABSPP che, come scrive il Dipartimento del Tesoro Usa, è «una finta organizzazione caritativa con sede in Italia, che ufficialmente raccoglie fondi per scopi umanitari, ma che in realtà serve a finanziare l’ala militare di Hamas».
Come riporta il sito Infopal, lei era in «Libano, dal 10 al 15 gennaio 2023; Sud della Turchia, dal 15 al 20 gennaio 2023.
Insieme ai rappresentanti e al presidente Mohammad Hannoun, era presente una delegazione italiana composta dall’on. Stefania Ascari e dall’attivista politico e reporter Alessandro Di Battista».
Ma la Ascari, con la delegazione italiana guidata da Hannoun, avrebbe anche partecipato, nel maggio del 2023 alla XX edizione della «Conferenza dei Palestinesi in Europa», kermesse dall’agenzia Quds news network vicina ad Hamas, tenutasi in Svezia. Sono solo coincidenze? Giuseppe Conte non ha nulla da dire? È normale per il partito andare in missioni con soggetti ritenuti l’estensione di Hamas in Italia?
Ma abbiamo chiesto chiarimenti anche al volto di Avs Angelo Bonelli, essendo lui presente all’evento della Albanese: «Se le cose stanno come dite voi la Polizia di Stato dovrebbe intervenire immediatamente. Anzi, chiamerò il questore per capire perché non è intervenuto fino ad ora». Una risposta è arrivata, e non ci risulta certo in linea con il silenzio degli alleati del Movimento 5 stelle, che da sempre hanno fatto del giustizialismo e della trasparenza un loro mantra. Bonelli si attiverà per capire come stanno le cose?
Angelo Vaccarezza, Consigliere regionale ligure di Forza Italia, in aula ha definito l’ospitata di personaggi come Suleiman Hijazi «umiliante per chi crede nelle istituzioni. Accompagnare persone che sono vicine ad Hamas e vederle ospiti del Parlamento italiano è una cosa vergognosa». Eppure, Francesca Albanese ha sviato.
Il deputato di Fratelli d'Italia Marco Scurria è stato chiarissimo durante la trasmissione Coffee Break in onda su La7: «La rappresentante delle Nazioni unite deve spiegarci perché, quando arriva ad un convegno organizzato dal Movimento 5 stelle alla Camera e al Senato, si fa fotografare insieme a un signore che il 7 ottobre del 2023, dopo gli attacchi, mette quattro cuori verdi dicendo "oh Dio grazie", “Palestina libera”». Lei ha detto che risponde ma che trova triste dover parlare di queste cose quando c'è un genocidio a Gaza e quando ci sono delle responsabilità internazionali che vedono coinvolte il Governo. Però nel rispondere non si è discostata: non ha detto che soggetti simili dovrebbero essere allontanati da determinati ambienti. Noi continueremo finché non ci verranno fornite spiegazioni, perché in una democrazia non si cede a nessun ricatto.
Giulia Sorrentino