Quarto Grado

Quarto Grado, pronta la battaglia delle perizie su Alessia Pifferi. "Se ha ingannato tutti..."

Alessia Pifferi è imputata per l'omicidio della figlia Diana di quasi 18 mesi, morta di stenti, sola in casa per sei giorni. "Alessia Pifferi non è il male assoluto", sono queste le parole dell'avvocatessa Alessia Pontenani, che difende la donna, nel corso di un’intervista rilasciata nel corso della puntata del 1 marzo di Quarto Grado, il programma televisivo di Rete4 con Gianluigi Nuzzi e Giorgia Viero alla conduzione. “E’ scoppiata a piangere e ha detto che lei non è mai stata una cattiva mamma, lei non ha mai voluto fare del male alla figlia, era molto dispiaciuta perché lei ha detto che ha sempre detto la verità, non voleva fare del male alla sua bambina. Lei non ha ben capito che cosa voglia dire capace o incapace di intendere di volere. Io le ho detto che il perito ha detto che stai bene e che quindi non hai nessun problema. Lei ha detto che non ha mai voluto fare del male alla sua bambina, che le voleva bene”, il racconto della legale dopo la perizia psichiatrica firmata dal professor Elvezio Pirfo, che l’ha giudicata totalmente capace di intendere e di volere, stabilendo che era lucida e consapevole.

 

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Pontenani contesta tale conclusione: “I miei periti concludono in un modo completamente diverso, quindi ci sarà anche da discutere sull’esito di questa perizia. E su quanto il clima abbia influenzato la perizia. I miei consulenti dichiarano che la signora Pifferi è incapace di intendere e di volere”. Ha potuto fingere con lei? “Tutti più o meno fingono davanti agli avvocati, perché poi si pensa che un avvocato convinto dell’innocenza del proprio assistito lavori in modo diverso e più approfondito. Ma io non credo che lei con me abbia finto più di tanto. Se questi sono i risultati vuol dire che Alessia Pifferi è il male assoluto e rischia l’ergastolo. Se Alessia Pifferi ha ingannato tutti allora vuol dire che è dotata di un quoziente molto molto alto, ha ingannato i miei consulenti, le psicologhe del carcere, è riuscita a trasformare la propria immagine in quella Alessia che abbiamo visto al processo ed ha ingannato tutti. Comunque le norme del codice devono essere applicate nel modo corretto”. “Io”, conclude Pontenani, “confido molto nella Corte d’Assise di Milano”.