clamoroso

Stasera Italia, Piero Sansonetti scarica la sinistra: "Pensino ad altro"

Luca De Lellis

Secondo le ultime indiscrezioni riportate dal Corriere della Sera sarebbe stato proprio Emanuele Pozzolo, deputato di Fratelli d’Italia, a premere il grilletto della sua mini-revolver la notte di Capodanno, ferendo alla gamba il 31enne Luca Campana. Prontamente sospeso dal partito durante la conferenza di fine anno da Giorgia Meloni, il caso è lungi dall’aver prosciugato la propria scia di polemiche. Anzi, la tragedia sfiorata ha rialimentato le accuse della sinistra rivolte alla classe dirigente del governo in carica. Secondo Piero Sansonetti però, interpellato durante la puntata di Stasera Italia in onda su Rete 4 domenica 7 ottobre, “l’opposizione dovrebbe battersi e fare le barricate su questioni di maggior rilevanza rispetto alla questione del treno fermato dal ministro Lollobrigida o di questo scemo che si è messo a sparare a Capodanno". Come a dire: questa storia non può durare in eterno. Rappresenta la bravata di un singolo che, per quanto grave, non ha nulla da spartire con i crucci più evidenti ai quali la segretaria del Pd Elly Schlein & Co. si dovrebbero appellare.

 

 

 

 

Il premier Giorgia Meloni non poteva fare nient’altro, se non quello che già ha deliberato: allontanare dal partito Pozzolo, che con la sua condotta irresponsabile ha messo in seria difficoltà la credibilità dell’esecutivo. “Il fatto che Fratelli d’Italia – sostiene il direttore dell’Unità – abbia un gruppo dirigente piuttosto fragilino mi sembra indiscutibile”. Tuttavia, “nonostante in Parlamento Pozzolo ce l’ha messo lei, questa vicenda può essere anche una medaglietta al merito per Meloni”, che non ha esitato un attimo a epurarlo. In ogni caso, ironizza l’ospite della conduttrice Sabrina Scampini, “penso sempre a cosa avrebbe fatto Alcide De Gasperi (fondatore della Democrazia Cristiana, ndr) se invece di trovarsi con quelli con cui si trovava, avesse avuto accanto Lollobrigida, Pozzolo e il sottosegretario Del Mastro: l’Italia sarebbe crollata”. Ergo, il merito di Meloni è “quello di stare lì sul pezzo nonostante un gruppo dirigente onestamente impresentabile”.