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Vittorio Feltri contro corrente, la difesa di Chiara Ferragni: "Accanimento"

Luca De Lellis

Amareggiata e delusa dall’annuncio dell’Antitrust di una multa da oltre 1 milione di euro per le sue società, e di 420mila euro all’azienda dolciaria Balocco, Chiara Ferragni non ha comunque intenzione di mollare l’osso. “Farò ricorso” e “io e la mia famiglia continueremo a fare beneficenza”: i programmi per il futuro prossimo. Come sempre, quando si parla di una delle coppie più mediatiche d’Italia - Fedez-Ferragni - il polverone social dopo il caso Balocco ha assunto dimensioni enormi. Interrogato da una lettrice de Il Giornale, nella sua Stanza, Vittorio Feltri ha voluto spezzare una lancia in favore dell’imprenditrice e dei suoi affetti, andando controcorrente rispetto a un sentimento diffuso. “Dubito fortemente che da parte di Ferragni ci sia stata la volontà di ingannare i consumatori che hanno acquistato il pandoro Balocco recante la sua firma. Penso che più probabilmente ci sia stata una incomprensione tra lei e l'azienda, ossia che ella fosse convinta che l'azienda Balocco si impegnava a devolvere quei 50 mila euro (che Balocco aveva già versato mesi prima) e non che Ferragni stessa fosse obbligata a farlo, altrimenti non vi è ombra di dubbio che lo avrebbe fatto”.

 

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Nella lettera indirizzata al direttore editoriale, la lettrice definiva Ferragni “buona a fare nulla”. Feltri però, guardandosi allo specchio, forse, intravede proprio in Chiara quella fame di ascesa sociale che ha caratterizzato anche la versione giovane di sé stesso. E l’immedesimazione vale la difesa: “Proprio a nulla non direi, dato che fattura milioni e milioni di euro”. Ma allora perché la doppia F più famosa dello Stivale (Ferragni-Fedez) è così divisiva? La terza F (Feltri) fornisce la sua versione: “Trovo ingiusto l'accanimento che a volte patiscono soltanto perché sono benestanti, come se questa fosse una colpa. Vogliamo moralizzare tutti. È l'invidia sociale, sentimento molto diffuso in Italia tanto da essere un nostro tratto distintivo. Guardiamo sempre cosa fa l'altro, quanto e cosa possiede. Ci è insopportabile che abbia più di noi”. 

 

Tra l’altro, scrive Feltri nella sua rubrica, “non mi pare neppure che Ferragni e Fedez abbiano il braccino corto, o siano dediti alle truffe o soliti approfittare della credulità di seguaci e ammiratori per ingrossare il proprio patrimonio”. Il direttore non intende nascondere la profonda stima nutrita nei confronti dei due personaggi. “Credo che Chiara Ferragni non sia da compatire o redarguire, ma da ammirare”, è la sentenza del direttore.