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Omnibus, Flammini tira fuori il vero scopo della Cina in Medio Oriente e Ucraina

“La Russia gioca con la sponda cinese?”. È questa la domanda che viene posta a Micol Flammini, giornalista del Foglio, nel corso della puntata del 16 ottobre di Omnibus, il talk show mattutino di La7. Ecco l’analisi dell’ospiti sul ruolo della Cina in Medio Oriente e in Ucraina: “La Cina ha deciso di rispolverare un inedito ruolo diplomatico e di mediazione, che si è presa da sola, sorprendendoci come quando portò Arabia Saudita ed Iran a riaprire le loro relazioni. Loro non hanno fatto dei punti di pace per l’Ucraina, ma solo un loro pensiero sulla guerra. Erano punti vaghi, soprattutto sul concetto di sovranità e sui territori come Donbass e Crimea, erano un modo di legittimare quello che forse un giorno la Cina vorrà fare con Taiwan. Russia e Cina sono estremamente legate, sin dall’inizio, il fatto che la Cina potesse essere un mediatore era solo una volontà di vederla così in maniera ottimistica. In Medio Oriente la Cina ha cercato di risolvere la situazione ed arrivare prima degli Usa. Sapevano che Usa e Israele stavano lavorando agli accordi di Abramo. Per l’Arabia Saudita non c’è stato un blocco dei negoziati, un qualcosa di storico. Quanto in Ucraina, tanto in Medio Oriente, la sensazione - chiosa la giornalista - è che la Cina si stia comportando con ambiguità”.