saggio-biografia
Chi era Edda Ciano Mussolini, la storia ma raccontata nel libro di Maurizio Sessa
Una storia che ancora oggi divide la politica, gli intellettuali ed incide, in maniera significativa, sul nostro presente. Le vicende umane di una donna, di una figlia e di una moglie, che si intrecciano con il Ventennio fascista. La storia di Edda Ciano Mussolini, la primogenita del Duce, la figlia prediletta “luce dei suoi occhi”, viene ripercorsa da Maurizio Sessa.
Nel saggio-biografia, Edda Ciano Mussolini. Amore, odio e perdono, (edito da Edizioni Medicea Firenze, 656 pagine, 28 euro), l'autore ha analizzato una interminabile documentazione cartacea, alla quale vanno aggiunte due lettere inedite che, come scrive nella presentazione Cosimo Ceccuti, coordinatore culturale e Presidente della Fondazione Spadolini - Nuova Antologia “possono recare un ulteriore contributo alla conoscenza di una figura così complessa e difficilmente decifrabile quale è stata Edda, e dei due uomini che hanno improntato la sua vita, il padre Benito Mussolini e il marito Galeazzo Ciano”.
Nel libro vengono diffuse, per la prima volta, due lettere inedite di Edda Ciano all'avvocato ebreo Eucardio Momigliano riguardanti il famoso Diario del marito. Galeazzo Ciano morì a soli 41 anni, fucilato a Verona l'11 gennaio 1944 da un plotone d'esecuzione di miliziani della Repubblica Sociale Italiana, sotto la regia di ufficiali tedeschi delle SS, dopo aver per un decennio condiviso la politica del suocero, uomo solo al comando, e poi aver tentato di opporsi all'alleanza con Hitler.
Edda Ciano Mussolini, donna all'avanguardia per i suoi tempi, sfidò la morale del regime che voleva la donna angelo del focolare, massaia, madre e moglie esemplare. Un'ambasciatrice del fascismo nel mondo sicuramente sui generis, rimasta vedova e orfana nel giro di quattordici mesi e che per cinquant'anni convisse, giorno dopo giorno, con i fantasmi del marito e del padre, fino alla morte sopraggiunta a Roma nel 1995. La sua storia fu quella di una donna tradita da tutti e da tutto, a cominciare dal padre che non riuscì a impedire la fucilazione del genero.