il filosofo

Caso Cospito, Cacciari sclera in radio: "Tutto sbagliato"

Giada Oricchio

Alfredo Cospito al 41 bis? Sbagliato. Le accuse di Giovanni Donzelli, coordinatore nazionale Fratelli d’Italia e vicepresidente del Copasir, ai quattro esponenti del Pd che hanno incontrato in carcere il leader degli anarchici? Roba senza valore. A parlare è Massimo Cacciari. Il filosofo, in un fiammeggiante intervento a “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, ha affrontato il caso Cospito (l’uomo rischia di morire in carcere dopo 3 mesi e mezzo di digiuno perché detenuto al regime del 41 bis).

“Donzelli è un poverino, lasciamolo perdere. Qui si tratta di una reazione inconsulta tipica di una certa destra becera, che, quando ci sono disordini di qualche tipo, fa il “dagli all’anarchico!”. Vi ricordate il caso Valpreda e ‘la pista degli anarchici’? Qui invece si tratta di una questione di civiltà giuridica” ha dichiarato l’ex sindaco di Venezia specificando che “devono togliere il 41 bis a Cospito: non può essere applicato al suo caso. Questo è il punto. Nessuno dice che non va punito per i reati che ha commesso, ma siamo a una palese ingiustizia nell’applicazione di una norma”.

La ratio del 41 bis è impedire ai capi di organizzazioni criminali, che hanno dimostrato di attentare alla sicurezza dello Stato, di continuare a svolgere le loro attività dal carcere e Cacciari lo ha ricordato: “Si trattava di mafiosi stragisti, quelli che hanno fatto saltare per aria Falcone e Borsellino. Gente con una capacità formidabile di direzione e di organizzazione. Non sto a discutere se il 41 bis debba essere mantenuto. Può darsi di sì, perché i mafiosi ci sono ancora e ci sono questi pericoli”.

Ma non è il caso di Cospito: a lui va revocato il regime del carcere duro. “Come ogni persona dotata di un cervello e della capacità di intendere e di volere, mi chiedo, però, se ci troviamo di fronte a criminali di quel genere – ha proseguito Cacciari -. Cospito ha commesso gravi reati e va punito, ma non ha fatto vittime. Gli è stato dato il 41 bis per aver attentato alla sicurezza dello Stato, in base a una bomba carta a una stazione dei Carabinieri che non ha fatto né morti, né feriti”.

Il tema è complicato e controverso: negli attacchi non ci sono stati morti e l'ex ad dell'Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi, è stato gambizzato, non ucciso, ma se per pura coincidenza non fosse andata così? E se Cospito fosse usato dalla mafia come grimaldello per scardinare il 41 bis? Massimo Cacciari esclude simili ipotesi e azzera la pericolosità dell’anarchico: “Chi è? Uno che può organizzare le brigate anarchiche internazionali in giro per il mondo? Ma scherziamo? - ha concluso lo studioso -. Guardiamo la sua biografia. Che rapporti ha questa persona con terroristi di una volta o con stragisti mafiosi degli anni 90? Vogliamo paragonare Cospito a chi ha fatto saltare per aria Falcone? Ma abbiamo portato il cervello all’ammasso in questo Paese?”.