il governatore

Tagadà, l'allarme di Schifani sui migranti: "La Sicilia è accogliente ma serve sintesi con l'Europa"

"Una linea di governo sugli sbarchi condivisa con la regione? No, ma ciò non cambia che il governo abbia piena autonomia, non è necessario il confronto. Sono scelte governative. La politica del Conte I non accettava l'approdo tout court, adesso si sta facendo una selezione mettendo in salvo le categorie fragili. Io sto vigilando la situazione attraverso la Protezione civile. Le operazioni di selezione vengono svolte da questura e Asp locali. Tutte le operazioni di sbarco si sono svolte serenamente". È quello che ha spiegato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo nel corso della trasmissione Tagadà lunedì 7 novembre, su La7.
 


"La valutazione sui fragili viene fatta in maniera rigorosa dai medici - prosegue - caso per caso. Bisogna prendere atto che c'è stato un passo avanti con il cambiamento di linea politica sotto il profilo della sensibilità di queste categorie. In merito alla posizione dell'Unione Europea, ieri il papa ha bacchettato l'Europa perché non si è mai fatta carico di vere ricollocazioni. Non può essere la Sicilia la prima porta dell'Europa che si ferma lì, ma l'Europa è altro. La nave che batte bandiera tedesca perché non si sposta nelle realtà settentrionali dell'Europa? Serve un punto di sintesi. Non vi è dubbio che adesso una soluzione si troverà. Io sono moderato e tollerante, ma a tutto c'è un limite. Io sono fiducioso che questa linea politica possa essere un deterrente per i traffici dei contrabbandieri di vite umane, perché sanno che quando approderanno in Italia non c'è certezza di immediato sbarco. La Sicilia si è sempre distinta per solidarietà e accoglienza", conclude Schifani.