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Tagadà, Crisanti contro il reintegro dei medici no vax: "Grave decisione politica"

Il senatore del Pd e microbiologo Andrea Crisanti, ospite della trasmissione Tagadà su la7 di giovedì 3 novembre, prosegue la sua crociata contro il provvedimento che prevede il reintegro dei medici no vax nelle strutture sanitarie. Si tratta di un'anticipazione di una situazione che sarebbe avvenuta tra due mesi.  
 

 

"Il ragionamento per il quale il reintegro dei medici no vax sarebbe comunque avvenuto tra due mesi e quindi anticipare questo momento non è un problema è sbagliato. Ci sono due elementi da tenere in considerazione: il primo è che il numero di questi medici è irrisorio per quanto riguarda il Servizio sanitario nazionale. Sono praticamente 500 quindi è una balla totale dire che è stato fatto per rinforzare la capacità del sistema sanitario per far fronte alle esigenze. È una balla punto e basta perché il sistema sanitario impiega circa 90mila medici, mi dite che impatto possono avere 500 medici?" si chiede Crisanti che poi attacca: "Poi, mi permetta, sono medici di cui dubito della loro preparazione. Penso che il tempo trascorso dalla laurea gli abbia fatto dimenticare nozioni fondamentali di microbiologia, di epidemiologia e immunologia. Ma questa è una considerazione personale" continua il microbiologo che si sofferma sulla gravità di questa scelta.  

 

"Essendo inutile il provvedimento, dal punto di vista dell'impatto e dal punto di vista del personale perché tra due mesi sarebbero rientrati comunque, ha un grande valore politico ovvero quello di disconoscere tutto quello che era stato fatto prima e legittima posizioni assolutamente contrarie allo sforzo fatto prima per combattere il virus. Questa è la cosa grave. Da una parte l'irrilevanza pratica del provvedimento, dall'altra la fortissima connotazione politica e il tipo di messaggio che veicola" sottolinea il senatore Pd. E sul fatto che il ministro Schillaci lascerà margine di discrezionalità ai presidenti delle Regioni per applicare o meno il provvedimento Crisanti affonda: "Io lo considero come una manifestazione del male della Sanità. Io considero negativa questa guerriglia che i presidenti delle Regioni hanno condotto nei confronti del ministro della salute durante la seconda ondata della pandemia, quando le regioni passavano dalle zone rosse gialle e bianche e in cui ogni regione faceva come voleva, allo stesso modo non concordo con questo approccio: se c'è una struttura che decide in un modo questo deve essere seguito, anche se è sbagliato, poi contestiamolo pure ma questa situazione è la faccia opposta di quel disastro che è successo durante la risposta alla seconda ondata.