artitsti e politica

Giorgio Pasotti: perché tanti attori si dicono di sinistra. Contro Meloni attacchi barbari

C'è un motivo perché buona parte degli attori e degli artisti del mondo dello spettacolo si dice di sinistra e non perde occasione di sparare a zero con tutti i mezzi sull'avversario di turno, che in questo frangente non può che essere Giorgia Meloni. A scoperchiare il vaso di Pandora del rapporto tra show business tricolore e politica è l'attore Giorgio Pasotti che in una conversazione con Adnkronos non le manda a dire infrangendo diversi tabù. "Questa campagna elettorale rischia di toccare il punto più basso nei confronti degli esseri umani. La Meloni è una donna e vedo un accanimento nei suoi confronti non solo poco galante ma addirittura barbaro".  Spesso ci lamentiamo perché le donne non vengono rispettate se non addirittura peggio - aggiunge - questo deve valere anche per la Meloni che è innanzitutto un essere umano, a prescindere dalle proprie idee politiche", ha detto a margine della conferenza stampa di presentazione della seconda stagione di ’Mina Settembre', in onda dal 2 ottobre in prima serata su Rai1 e che lo vede tra i protagonisti.

 

L’attore lancia un appello contro l’astensionismo ("Votare è indispensabile") e scaglia un macigno nello stagno del cinema e della musica. "Tutti gli artisti dicono di essere di sinistra? Quello che dice la Meloni contiene un fondo di verità, la maggior parte dei miei colleghi si dichiara di sinistra ma onestamente non so se questo sia vero o no", afferma Pasotti. "Ormai c’è una sorta di cartello nel quale l’arte è dichiarata di sinistra e non sono assolutamente d’accordo con questo - dice l’attore - perché io ho un sacco di colleghi che sono apolitici o di destra. Forse dire di essere di sinistra gli fa gioco, spero non sia così perché sarebbe un po' squallido perché per lavorare io non ho mai venduto l’anima al diavolo e mi auguro che l’arte continui ad essere libera. Se circoscriviamo l’arte in un recinto perde la sua funzione cioè quella di creare libertà di pensiero", conclude l'attore che manda un messaggio ai colleghi destinato a far rumore.