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Otto e mezzo, Beppe Severgnini ridicolizza i partiti: "Turandomi tutto, anche..." La reazione di Lilli Gruber

Giada Oricchio

Votare? Sì, no, “turandosi tutto”. L’inviato del Corriere della Sera, Beppe Severgnini, in collegamento con il talk show Otto e Mezzo su LA7, martedì 6 settembre, ha giudicato in maniera molto severa l’attuale campagna elettorale.

Secondo Severgnini, l’endorsement dell’ex presidente Usa, Donald Trump, al presidente del M5s Giuseppe Conte (“Come sta andando? Spero bene”), non sposta l’ago della bilancia in vista delle elezioni del 25 settembre e ha spiegato perché: “Questo è un voto senza memoria, nessuno ricorda niente. Sono elezioni senza fatti, sentiamo bugie e balle continuamente, i partiti promettono cose che non potranno mai mantenere (manca la copertura finanziaria, nda) e i giornali non fanno fact checking, in generale gli facciamo dire tutto perché sappiamo che sono annunci senza valore. A parte Letta e Meloni, gli altri leader politici hanno l’aria di divertirsi molto: qualcuno gli dovrebbe dire che noi no, non ci stiamo divertendo”.

Lo scrittore ha chiuso l’intervento con un amaro appello a recarsi alle urne: “Non sono un ragazzo e in 18 elezioni politiche dal dopoguerra, ho votato in 12. Mi arrabbio, ma voto sempre perché astenersi non serve. Però non ho mai visto un disastro simile, è l’elezione più triste che io ricordi. Voterò… ma altro che turarsi il naso… turarsi tutto”. La conduttrice Lilli Gruber accenna a un sorriso ma non ribatte e cambia subito argomento passando la parola all'altro ospite in collegamento, il direttore de Il Fatto Quotidiano Marco Travaglio.