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In Onda, Paolo Mieli e la previsione incredibile: "Non ci credevo". Il direttore spiazza tutti

Giada Oricchio

“Non ci avrei mai creduto”. Paolo Mieli, ex direttore del Corriere della Sera, ospite del talk show politico di LA7, In Onda, giovedì 14 luglio, ha dovuto ammettere che non si aspettava la caduta del governo Draghi. Oggi il Senato ha approvato il Dl Aiuti, ma il M5S non ha votato la fiducia aprendo di fatto la crisi politica. A seguire il presidente del Consiglio Mario Draghi è salito al Colle per rassegnare le dimissioni, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella le ha respinte rinviandolo alle Camere dove si presenterà mercoledì prossimo per parlamentarizzare la fine dell'esecutivo. E adesso? Governo tecnico? Governo balneare per arrivare alle elezioni in autunno?

Mieli si è detto perplesso: “Non lo avrei mai detto. Adesso ci sono anche sei giorni di suspense dove può accadere di tutto. Io ero convinto che fosse pressoché impossibile che si andasse a votare a ottobre, anche perché non era mai accaduto, ma oggi seguendo con apprensione la giornata credo che sarò costretto a ricredermi”. Dunque, elezioni anticipate da marzo 2023 a ottobre 2022. Il decano dei giornalisti ha evidenziato che oltre a Fratelli d’Italia, anche Lega e M5s premono per le urne e questo significa che un ripensamento in vista di mercoledì prossimo è impossibile: “Come si può ricostruire? Lega e M5s non potranno dire ‘va beh, abbiamo scherzato’ - ha detto Mieli -. Pagherebbero un prezzo talmente alto che da qui alla fine naturale della legislatura non potranno riaprire un’altra crisi. Il M5s forse può dire che era solo per il termovalorizzatore (inserito nel Dl Aiuti, nda) e che stanno nel governo anche se farebbero una figura di palta terribile. Ma né loro, né la Lega avrebbero più credibilità”.