il caso armi

Tagada, Paolo Mieli umilia Giuseppe Conte: "Pagliacciata". Quello che non si è visto in Parlamento

Giada Oricchio

Paolo Mieli promuove (con riserva) l’addio di Luigi Di Maio al M5S: “Lo ha fatto a fin di bene”. In collegamento con il programma Tagadà su LA7, giovedì 23 giugno, l’editorialista del Corriere della Sera, ha commentato l’addio del ministro degli Esteri al Movimento guidato da Giuseppe Conte. “Il Movimento 5 Stelle era partito come incendiario, poi ha fatto il governo con la Lega, a seguire con il Pd, sono stati con tutti, adesso anche con Berlusconi” ha detto Mieli ricordando con tono di disappunto e condanna che all’inizio ai pentastellati “faceva perfino schifo stringere la mano a Berlusconi”, mentre prima ancora derisero l’allora segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Poi ha aggiunto: “Sono un gruppo dirigente molto spregiudicato e non so dove potranno andare. Questa volta, per come sono andate a finire le cose sulla risoluzione per le armi all’Ucraina, Luigi Di Maio si è mosso a fin di bene. Voleva rafforzare il governo, voleva che non fosse messo in discussione l’invio di armi e che restasse in vigore il decreto di marzo che dà ampi poteri al governo fino al 31 dicembre e le cose sono andate per il verso giusto. Non so se per la caparbietà di Di Maio o per l’effetto della scissione”.