la balla di flotilla

Se nessuno sciopera per gli ostaggi

Tommaso Cerno

Flotilla ha finito la sua traversata senza consegnare i famosi viveri per i bimbi di Gaza. Nessuna sorpresa per chi ha un po’ di sale in zucca e sa bene che solo in Italia era stata venduta questa balla colossale. Così come solo i media italiani hanno seguito passo dopo passo i provetti marinai ProPal che avevano come obiettivo un conto alla rovescia per infiammare le piazze della sinistra e mettere in scena le primarie fra Conte, Landini, Fratoianni e Bonelli ed Elly Schlein per una partita politica interna. E come al solito è arrivato puntuale lo scioperone umanitario del leader della Cgil, per bloccare l’Italia senza che questo sposti di un millimetro il caos di Gaza. Che se ha uno spiraglio lo si deve sol a Donald Trump, Tony Blair e governi come quello italiano.

 

Ma se proprio bisogna prendere per i fondelli i lavoratori e un intero Paese, al netto che i bambini di Gaza sono stati sfruttati abbastanza in queste settimane, non sarebbe stato meglio scioperare anche per gli ostaggi israeliani? Invece che applaudire e ridere al teatro di Reggio Emilia di fronte al cabaret antisemita messo in scena da Francesca Albanese?