l’editoriale del direttore

Sulla Manovra la fiera dell’ipocrisia per idioti

Davide Vecchi

Siamo un popolo di idioti. Almeno per il centrosinistra. Che, con i Cinque Stelle, continua a immaginare (e trattare) i cittadini come minus habens. L’Italia è l’unico paese in Europa a non avere un confronto politico costruttivo perché l’opposizione preferisce fingersi innocente piuttosto di assumersi le proprie responsabilità. Ponzio Pilato, al confronto, era un dilettante. La manovra del governo Meloni è un miracolo di equilibrismo tra i disastri ereditati da Pd e M5S, eppure i primi a criticarla sono stati proprio Elly Schlein e Giuseppe Conte.

 

 

Schlein in merito ai fondi destinati alla Sanità, a suo avviso pochi: dovrebbe dirlo a chi l’ha preceduta, ai kompagni che hanno tagliato negli ultimi decenni i fondi per il comparto sanitario facendo, al contempo, una guerra ideologia ai presidi privati. Conte, invece, è il genio che ha partorito – tra gli altri –i bonus facciata e 110 senza saper fare neppure la previsione di spesa così da lasciare cento miliardi da pagare. Per non parlare del Reddito di cittadinanza, misura malsana per i conti e per le giovani generazioni. Il Governo oggi sta tentando di mettere le basi del Paese di domani. Nonostante le esigue risorse ha ridotto le tasse, aiutato le famiglie, avviato infrastrutture, ridotto il canone e molto altro. È solo l’inizio. Chi non vuol vederlo segua la fiera dell’ipocrisia. Arruolandosi tra gli idioti.