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Coronavirus: direttore 'Libertà', 'Piacenza è Italia che soffre in modo speciale'

AdnKronos
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Milano, 25 mar. (Adnkronos) - Una città dove il suono delle sirene ha sostituito il vociare della gente sulle panchine del centro, dove il forno crematorio è una distesa di bare accatastate e la percentuale dei morti nell'intera provincia supera quella di Bergamo. A tratteggiare i contorni di Piacenza, la provincia dell'Emilia-Romagna più colpita dall'emergenza coronvirus, è Pietro Visconti, direttore del quotidiano Libertà, che racconta all'Adnkronos di una comunità "sotto assedio". "Ognuno di noi conosce persone che se ne sono andate o che lottano per resistere, di operatori sanitari che lavorano 14 ore al giorno da tre settimane. Ieri abbiamo contato altri 30 morti, un'enormità ma anche dieci sarebbero troppi. Le persone si illudono che l'orologio dei provvedimenti e quello dei decessi siano sincronizzati, ma non è così", racconta. Negli occhi di chi conosce a memoria volti e strade della città emiliana, c'è quella del "forno crematorio con all'interno una distesa di bare, più di cento in attesa, feretri che invadono il salone, messi anche uno sopra l'altro, appoggiati sulle sedie. Ma questa emergenza è anche l'immagine delle panchine disabitate del Facsal simbolo dell'attesa che la curva modifichi la sua traiettoria. Se l'aritmetica non è un'opinione in proporzione in provincia di Piacenza abbiamo più morti che in provincia di Bergamo ma non c'è nessun primato idiota da contendersi. Da un paio di giorni ci sono timidi segnali di frenata, ma è ancora troppo presto per parlare", spiega.

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