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Manovra: Ganga, 'bene stop rialzo Iva ma andava considerata rimodulazione'

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AdnKronos
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Roma, 11 nov. (Adnkronos) - "E' stata sterilizzata la clausola di salvaguardia per il 2020 che prevedeva aumenti dell'Iva per 23 miliardi. La manovra evita gli incrementi delle aliquote ordinarie dal 22 al 25,2%, e di quella ridotta dal 10 al 13%, che sarebbero dovuti scattare dal 1° gennaio 2020. Il Ddl bilancio agisce anche sul successivo biennio, riducendo sensibilmente l'impatto delle clausole previsto per il 2021 (da 28,7 a 18,9 miliardi) e in misura più contenuta quello previsto per il 2022 (da 28,7 a 25,7 miliardi)". Così il segretario confederale della Cisl, Ignazio Ganga, in audizione al Senato sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio congiunte L'incremento dell'Iva, aggiunge Ganga, "avrebbe portato l'aliquota ordinaria su livelli eccezionalmente elevati nel panorama europeo, con problemi in termini di effetti recessivi sui consumi, equità (dato il carattere regressivo dell'Iva, che colpendo in misura tendenzialmente proporzionale i consumi pesa relativamente in misura maggiore per coloro i cui consumi rappresentano quote maggiori di reddito, tipicamente i decili inferiori), incentivando all'evasione e al sommerso". Va comunque considerato che, allo scopo di reperire ulteriori risorse, sottolinea, "sarebbe stata da prendere in considerazione una possibile rimodulazione selettiva dell'Iva stessa sui diversi generi di consumo, mantenendo l'innalzamento dell'aliquota solo sui beni oggetto di consumo di lusso e lasciando invece le aliquote invariate sugli altri beni".

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