La Clio diventa crossover
BIARRITZ Con la presentazione della urban crossover Captur, Renault esaurisce la programmata offensiva di prodotto che, in poco tempo, si era manifestata con tre nuove interessanti declinazioni della Clio, vale a dire la berlina compatta, la sportiva RS e la station, e poi con la strategica Zoe, la 100% elettrica di serie. L'appariscente Captur (da «capture your life») è destinata a recitare una parte di primo piano nel segmento B delle crossover la cui domanda è in significativa crescita, a discapito delle piccole monovolume. Dovrà tuttavia vedersela, la new entry francese rigorosamente 4x2 (la trazione integrale avrebbe comportato un prezzo ben più caro), con una concorrenza qualificata, comprendendo Mini Countryman, Peugeot 2008, Nissan Juke, Fiat 500 L, Opel Mokka e Chevrolet Trax. Basata sulla stessa piattaforma (sovradimensionata) della nuova Clio e della Juke, è realizzata negli stabilimenti spagnoli di Valladolid con quanto di meglio ci si potesse attendere, in termini di design, prestazioni, comfort e sicurezza, ispirato ad un mix premium di Renault a livello di Suv, monovolume e berlina. La Captur viene proposta in tre allestimenti: il Wave include di serie già le luci a Led, l'Esp e il Cruise control, gli airbag laterali, frontali e a tendina, il clima manuale, gli alzacristalli elettrici, l'impianto stereo con lettore Cd, Mp3 più presa Usb e Bluetooth; il Live aggiunge i fari fendinebbia, il sistema Easy Access System, il volante in pelle e i cerchi in lega da 16 pollici; il top Energy estende le dotazioni al nuovo tablet R-Link per la gestione delle funzioni di infotainment. Sono previste anche tre differenti Limited Edition caratterizzate da tre distinti colori: l'arancione per la Sport, il blu per la Trendy e il nero per l'Elegant. Il successo commerciale della Captur dipenderà certo dall'accoglienza del listino da parte della potenziale clientela, già in occasione del «porte aperte» in calendario nei primi due weekend di maggio, sapendo che il prezzo d'attacco è fissato a 15.950 euro, come per la Fiat 500 L 0.9 105 cv. Il family feeling della Casa della Losanga è fortemente evidenziato da questo modello, un altro capolavoro del 47enne olandese Laurens van der Acker che, a capo del centro stile dal 2009, sembra proprio non far rimpiangere Patrick Le Quément, che per più di 20 anni ha firmato straordinarie generazioni di Renault, fino alla terza serie della Mégane. Un'inedita e convincente soluzione estetica applicata da van der Acker alla Captur è l'espressiva colorazione bi-tono di carrozzeria e tetto (non in cristallo) più retrovisori che è alla base addirittura di centinaia di combinazioni cromatiche, possibili anche per gli interni. E a proposito di interni, ricordiamo che la carriera dello stilista olandese cominciò in Italia nel 1990, quando per conto della Design Systems di Torino arredò l'abitacolo dell'esclusiva Bugatti EB110. A prima vista la crossover francese si distingue per le linee fluide e le profonde scolpiture armonicamente distribuite in una struttura ben proporzionata, con un parabrezza assai inclinato, le grandi ruote da 16 o 17 pollici, un'elevata altezza da terra. Lunga 4 metri e 12 (6 cm più della Clio) e con un passo di 2 e 60, la Captur vanta una migliore abitabilità in confronto con la stessa Clio IV e un'importante capacità di carico, modulabile dai 377 litri fino ai 1235 con il divano (scorrevole) piatto. Da segnalare l'utilità dei vani portaoggetti che garantiscono un volume di 27 litri, 11 dei quali nel cassetto estraibile in plancia, e la praticità delle coperture dei sedili che sono sfoderabili con una zip e lavabili. L'abitacolo, di derivazione Clio, è caratterizzato dalla zona centrale della consolle in rilievo con i comandi del climatizzatore e il touchscreen da 7" (cm 15,50x8,71) del tablet multimediale Renault R-Link per radio, navi TomTom, musica, telefono e internet, che dà accesso, anche tramite comandi vocali, ad una originale connettività e ad un ricco catalogo di applicazioni. L'interfaccia dell'R-Link è all'insegna dell'intuitività con un menu principale completamente personalizzabile e articolato su sei grandi icone. Per imparare ad usarlo occorre una naturale predisposizione all'informatica o almeno un corso accelerato quanto bast. La Captur offre, di serie e a richiesta, l'Easy Access System (apertura porte e avviamento motore senza chiave), l'assistenza alle partenze in salita, la telecamera per facilitare la manovra di parcheggio. La gamma motori, tutti turbo, comprende i benzina 0.9 tre cilindri Energy TCe 90 cv, del 25% più sobrio di un pari potenza con un cilindro in più, e 1.2 quattro cilindri TCe 120 cv, accoppiato alla trasmissione automatica a doppia frizione, ed il diesel 1.5 quattro cilindri 8v Energy dCi 90 cv (all'attivo 10 mln di unità prodotte), capace di un consumo di appena 3,6 l/100 km e di emissioni ridotte a soli 95 g di CO2/km, valori record i più bassi della categoria. Solo per gli Energy, cambio manuale a 5 rapporti e Stop&Start di serie. Con questo modello, Renault ha ulteriormente accentuato il proprio impegno progettuale per la riduzione dell'impatto ambientale. Le paratie mobili nelle prese d'aria e le canalizzazioni lungo il sottoscocca ottimizzano i flussi aerodinamici, mentre l'Eco Mode interviene sui vari parametri della gestione motore, e non solo, per favorire il contenimento dei consumi rispetto alle prestazioni. Provata su strade e autostrade lungo la costa atlantica della regione basca, tra Biarritz in Francia e San Sebastian in Spagna, la Renault Captur ha pienamente soddisfatto quanto a piacere di guida «in quota» e maneggevolezza lungo i percorsi misti. Le prestazioni, direttamente proporzionate alle potenze disponibili, sono meglio assecondate in fase di ripresa. Da 0 a 100 kmh, il tempo di percorrenza varia tra i 10"9 e i 13"1, mentre la velocità max, sempre a seconda della motorizzazione, è indicata dalla Casa tra i 171 e 192 orari.