l'opportunismo della raggi

La furbetta del fascerino

Marcello Veneziani

Ci mancava la furbetta del fascerino, alias Virginia Raggi, che capita la mala parata, visto il fallimento totale come sindaca, sommersa dal malaffare, dai disservizi e dall'immondizia morale e reale della Capitale, ha avuto la sua trovata volpina: ma si, buttiamola sull'antifascismo così ci pariamo la coda. Famo vede che ce so i fasci... A Roma ci sono le buche e i cinghiali, i topi e i gabbiani, è una città - per usare un'elegante espressione francese - «vomitevole», e la sindaca cambia a ripetizione assessori, superesperti, collaboratori. Sta nella fogna fino alle orecchie. E allora, appena vede uno spiraglio, i fratelli d’Italia che chiedono e ottengono una via per Almirante, si attacca al tram e diventa antifascista. E proclama l’antifascismo nello statuto di Roma, dico Roma millenaria, imperiale, nata coi fasci e con le aquile, Roma cristiana e rinascimentale, Roma barocca, umbertina e mussoliniana. Siamo alla caricatura dell’antifascismo. Una caricatura che offende nell’ordine gli antifascisti veri che pagarono sulla loro pelle l’antifascismo; i fascisti, che pagarono sulla loro pelle il loro fascismo; i cittadini romani tutti, viventi inclusi, che si sentono presi per il fascio: chiedono pulizia, ordine, efficienza, onestàonestà, meno clandestini e meno zingari per le strade, e ricevono in cambio la dichiarazione del comune: questa città è antifascista. Come dire: Roma è senza olio di palma. Sticazzi, direbbero i romani a gran voce. L’antifascismo sta diventando ormai un filone comico per macchiette e mascalzoni. Era una cosa seria, anche tragica in alcuni anni, meritava rispetto quando si opponeva a un regime in carica, a una dittatura in corso. Ma più passano gli anni e peggio viene usato da figuri, movimenti, media e partiti che ci vogliono mangiare sopra. Sull’antifascismo campano ormai i peggiori mascalzoni del paese, quelli che vogliono distrarre, sedare e aizzare la gente. Lo usano in malafede per linciare qualcuno, per impedire a un altro di governare, per censurare un’idea diversa dalla loro. È un uso losco, infame, per eludere la realtà presente. Lo trovi dappertutto, nell’insalata, nei gay pride e nei temi d’oggi. A proposito, i temi della maturità. Prima di andarsene da un ministero in cui era straniera senza permesso di soggiorno, la Fedeli ha lasciato il suo colpo di coda: ha piazzato tra i temi della maturità l’ennesima menata sulla persecuzione razziale e sull’egualitarismo nel nome della costituzione - si guarda bene la rossa signora, che forse dovremmo scrivere con l’apostrofo dopo la esse, dal citare la Costituzione sui capaci e i meritevoli. Sparse le tracce torbide sull’affannoso petto dei candidati...Ma poi ti arriva ’a Raggi, con quattro scemi a cinque stelle e li scavalca tutti. Anche nella malafede. Perché perlomeno quella gente di sinistra viene da un tessuto ideologico e militante, e l’antifascismo anche retorico o da parata l’hanno respirato in piazza e in sezione. Ma lei, che faceva le fotocopie ’a studio Previti, lei che c’entra? È ’na furbata. Lo hanno capito tutti. Poche ore prima di indignarsi la Raggi aveva detto che si sarebbe inchinata senza obiezioni alla decisione della maggioranza consiliare d’intitolare una via ad Almirante. Poi inversione a U, si mette il basco da partigiano, si aggiusta le orecchie a bellaciao, e fa la sua gag antifascista. Ma lo hanno capito tutti che ci sta marciando su Roma. Sente che le vacilla la poltrona, vede i consensi ai grillini a Roma ridursi paurosamente a causa sua, sente che qualcuno tra i cinque stelle se ne vuole sbarazzare e allora organizza questa carnevalata a sorpresa e si presenta in tv con un’arroganza...E invece è il peggior sindaco che abbia mai avuto Roma, e ce ne voleva a battere i suoi predecessori...Cacciatela di corsa dal Campidoglio per truffa, per fuffa e raggiro antifascista. L’antifascismo sta diventando qualcosa tra la supercazzola e il sarchiapone. Un tormentone che sta frantumando i testicoli al popolo italiano, donne incluse. Non se ne può più. Alla parola antifascismo segue la risposta: Finitela, mascalzoni. Variante: Finitela, buffoni. Ma questo paese in che mani è finito? Vedi al tg1 la caccia al nazista, coi giornalisti sguinzagliati a inseguire e incalzare vecchie cariatidi naziste di novantott’anni (Mai vista ai tg dei servi speciali un'inchiesta sui criminali del triangolo rosso). Poi vedi i temi, leggi i giornali, senti a’ Raggi, e per non pensare, per non dire e per non fare quel che meriterebbero, ti accontenti di ridere e di concludere che siamo un paese guidato da buffoni in malafede.