SERIE A

Nona sinfonia, la Lazio non si ferma più

Luigi Salomone

Ci pensa Ciro al 92' e la Lazio di Inzaghi eguaglia il record di vittorie consecutive in serie A di Eriksson: nove, 27 punti e terzo posto confermato con una gara in meno a -3 dalle capoliste Juve e Inter. La doppietta di Immobile annulla il gol iniziale di Balotelli, il Brescia operaio e per 60 minuti in dieci (giusta espulsione di Cistana sul rigore guadagnato da Caicedo), si arrende nel finale a un gruppo che non molla mai. Sono 12 i gol segnati nell'ultimo quarto d'ora, non può più essere un caso o sola fortuna che pure anche al Rigamonti non ha voltato le spalle ai biancocelesti. Partita brutta, sfida sporca, da inizio anno con i panettoni e le settimane a Dubai ad appannare le idee e rallentare i muscoli. Alla fine arrivano tre punti benedetti viste le assenze contemporanee per squalifica di Leiva e Luis Alberto.  Tutto faceva pensare a un trappolone, numeri pericolosi, un campo ostile per tradizione, invece la zampata di Ciro annulla tutte le previsioni negative e regala una settimana tranquilla in vista dell'impegno all'Olimpico di sabato pomeriggio contro il Napoli. Tant'è, tutto è bene quel che finisce bene ma che fatica.  Biancocelesti a tre punti virtuali dalla vetta e con la sensazione di averla scampata bella: in una giornata negativa arriva una vittoria meritata più per la volontà che per il gioco espresso. La Lazio sta lassù e non vuole mollare il podio e la Champions: il sogno continua, sabato una prova fondamentale contro il Napoli ma prima c'è da festeggiare il compleanno numero 120.