costretti a casa

Coronavirus, il bluff della quarantena è servito

Maurizio Costanzo

Durante queste feste pasquali, decisamente diverse rispetto al solito, ho visto in molti programmi televisivi collegamenti Skype di personaggi noti che fingevano di ascoltare musica, di giocare con i figli e, comunque, di far cose di bella immagine.  Per approfondire leggi anche: Nelle case è boom di giochi erotici Molto più interessanti gli anonimi che, intervistati con lo stesso sistema, testimoniavano come per tutti, questa clausura fosse motivo di grande e non risolvibile noia. È decisamente bello stare in famiglia, a patto che la cosa sia una scelta e non un obbligo. Questo ho letto sul volto di molti uomini e di molte donne. Impareremo anche a bluffare in periodo di pandemia.