emergenza coronavirus

Coronavirus, più liquidità (forse) alle aziende

Filippo Caleri

Il termine che ormai fa paura è «finalizzare», che per i milioni di persone e imprese che attendono soldi e aiuti dal governo, è ormai sinonimo di proroga e di discussioni interminabili, che rendono tutti i decreti urgenti per contrastare la crisi economica generata dalla pandemia, suscettibili di slittamento. È già successo per il Cura Italia, atteso per giorni, e ancora impantanato nelle secche parlamentari. Accadrà per quello di aprile, che dovrebbe correggere i guasti di quello di marzo, ancora nemmeno immaginato. E rischia di esserlo per il dl liquidità.  Per approfondire leggi anche: Conte promette soldi alle imprese in crisi Quello che il ministro del Tesoro, Roberto Gualtieri, a capo della macchina di via XX settembre, ha spiegato ieri in tv, e che dovrebbe consentire alle imprese di trovare cash rapidamente in banca evitando la chiusura. Gualtieri ha pronunciato la parola fatale (finalizzare) anche per questo provvedimento mettendo le premesse, dunque, per l’ennesimo rinvio: «Stiamo finalizzando il lavoro sul decreto liquidità. Garantiremo i prestiti fino a 800mila euro al 100%, e aumenteremo le garanzie al 90% per 200 miliardi di prestiti fino al 25% del fatturato per tutte le imprese di tutte le dimensioni». Insomma a intervento approvato ogni imprenditore potrebbe arrivare allo sportello della sua banca e chiedere fino