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Boris Johnson e le riunioni senza distanza. Così il coronavirus ha decimato il governo

Fernando M. Magliaro
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Il Coronavirus piomba con forza sul Governo britannico. Come riporta l'edizione online del Times, non c'è solo il Primo Ministro, Boris Johnson, ad esser risultato positivo al virus. Insieme a lui – e alla fidanzata di Johnson, Carrie Symonds, peraltro in dolce attesa di un bebé dal Premier – sono positivi anche Matt Hancock, il ministro della Salute (nel Governo inglese il titolo esatto è “segretario” ma corrisponde al nostro ruolo di Ministro) e Chris Whitty, il principale ufficiale medico in Inghilterra che si è posto in isolamento dopo aver mostrato i sintomi. Di fatto, dunque, i tre uomini cui spetta il compito di guidare la Gran Bretagna nella lotta contro il Coronavirus sono già stati colpiti dall'epidemia. Il Primo Ministro ha già annunciato che lavorerà da solo a Downing Street e che terrà incontri tramite collegamento video. Con una evoluzione che ricalca perfettamente quella italiana, nella serata di venerdì Michael Gove, ministro del Gabinetto, ha dichiarato che il tasso di infezione raddoppia ogni 3-4 giorni. In Inghilterra ci si interroga sulla tenuta sanitaria dell'intero gabinetto: martedì scorso il premier Johnson, il ministro Hancock e il dottor Whitty hanno preso parte alla riunione del Consiglio dei Ministri che, almeno fino a questa settimana, stando al Times, “ancora organizzava riunioni di emergenza sul coronavirus” senza rispettare le distanze di sicurezza. Incontri cui, a parte Johnson, Hancock e Whitty, risultavano presenti Rishi Sunak, il cancelliere dello Scacchiere (l'equivalente del Ministro delle Finanze e Tesoro), e Sir Mark Sedwill, il segretario di gabinetto. Ci sono poi immagini di Johnson e Hancock vicini a Sir Lindsay Hoyle, presidente della Camera dei Comuni (la “Camera bassa” equivalente dei nostri Deputati).

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