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La Germania ammette: "Abbiamo focolai"E sconsiglia viaggi in Alto Adige

Il ministro della salute: maggioranza dei casi non è più importata dall'Italia

Alessandro Austini
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E alla fine anche la Germania deve ammetterlo. «Abbiamo più focolai» di Covid-19, «ma la maggioranza dei casi non è più importata dall'Italia, dalla Cina o dall'Iran o da altri Paesi. Sono casi che non sembrano più importati, quindi possiamo paragonare la nostra situazione a quella dell'Italia e a quella della Francia». Lo ha spiegato il ministro della Salute tedesco Jens Spahn, durante il Consiglio straordinario a Bruxelles. «Ci sono molti Paesi - ha continuato Spahn - che sono ancora nella fase "etect and contain", come noi dieci giorni fa. È un tipo di situazione in cui tutti si ritroveranno, presto o tardi. Ora in Italia, Francia e Germania siamo in una situazione in cui constatiamo dei focolai, che sono fonte di propagazione della malattia a livello nazionale. Prendere misure alla frontiera, come negli aeroporti, non permette di contenere la malattia. Per questo in Parlamento ho detto che l'epidemia è ormai arrivata in Germania», ha concluso il politico della Cdu. Intanto Il ministero degli Esteri tedesco ha sconsiglia tutti i viaggi non essenziali in Alto Adige, Lombardia, Emilia Romagna e a Vo', in Veneto, per l'epidemia di coronavirus. Ad inserire l'Alto Adige nella lista dei territori a rischio è stato il prestigioso Robert Koch Institut (Rki): in una conferenza Lothar Wieler, capo dell'istituto ha spiegato che 64 tedeschi si sono contagiati in Italia, 14 in Iran e due in Cina. E finora sono oltre 30 quelli che sono stati in vacanza in Alto Adige per poi risultare positivi al coronavirus. Lo riporta il Tageszeitung.

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