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Bomba da 2 miliardi nei conti dello Stato

Filippo Caleri

Lo Stato che non onora i suoi impegni con i fornitori di beni e servizi, oltre a non iniettare liquidità nel sistema economico, si espone a un costo aggiuntivo potenziale di circa 1,9 miliardi di euro all’anno. Una spesa determinata dagli interessi di mora conteggiati dalle clausole che regolano i contratti di fornitura e che mediamente sono fissati attorno all’8%. Insomma c’è una bomba che potrebbe esplodere nei conti dello Stato. Ma il condizionale è d’obbligo perché non sono molte alla fine le imprese che pur avendone diritto esercitano l’azione legale contro la pubblica amministrazione troppo lenta nelle liquidazioni delle fatture. Così per gli imprenditori che lavorano con il settore pubblico al danno si aggiunge spesso la beffa. Non solo non ricevono in tempo le loro spettanze ma quando le ottengono, spesso non sono considerate le more accumulate con i ritardi. A spiegarlo è uno studio condotto dall’Osservatorio di Officine Cst, società romana che si occupa di gestione dei crediti deteriorati. La base di studio per la simulazione sono i dati delle fatture in sospeso comunicati dal ministero dell’Economia e della Finanze. Secondo queste informazioni, il 20 dicembre 2018, l’importo delle fatture emesse e non pagate... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI