IL DRAMMA SUL GRAN SASSO

Parla il sopravvissuto: "Io vivo per miracolo ma la mia famiglia è distrutta"

Katia Perrini

Il destino ha deciso che doveva salvarsi. Che in quel maledetto momento in cui la valanga si è abbattuta sull'hotel dove stava trascorrendo le ferie con la sua famiglia, lui fosse fuori. Ma ora, uno dei superstititi della tragedia più grande di questo ultimo terremoto in Abruzzo, è piombato nella disperazione. Perché sotto le macerie ci sono ancora la moglie e i suoi due figli piccoli. «Sono salvo perchè ero andato a prendere in auto una medicina per mia moglie che aveva mal di testa. Mia moglie e i miei due figli sono rimasti in albergo», ha raccontato Giampiero Parete, cuoco di 38 anni, residente a Montesilvano. E' lui che ha allarmato i soccorsi per la valanga che ha travolto l'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara). «Mentre tornavo verso l'hotel ho visto la montagna cadere - ha riferito ai sanitari - sono stato sommerso dalla neve, ma sono riuscito a uscire».  "Giampiero e tutti gli ospiti dell'albergo, avevano pagato e avevano raggiunto la hall pronti per ripartire non appena sarebbe arrivato lo spazzaneve. Gli avevano detto che sarebbe arrivato alle 15, ma l'arrivo è stato posticipato alle 19. Avevano preparato già le valigie. Tutti i clienti volevano andare via". A spiegare ancora i momenti prima che la grande massa di neve spazzasse via tutto, è Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro di Giampiero Parete. Il cuoco ha chiamato proprio lui per chiedere che facesse di tutto per far giungere i soccorsi il prima possibile. Perchè i suoi bambini e la moglie erano ancora lì. Ma è passato moltissimo tempo, troppo, prima che i soccorritori potessero arrivare fino alla zona dell'hotel, completamente isolata. "I bambini, i bambini" continuava a ripetere. Ma dei suoi bambini non si sa nulla. Per il momento. "Era arrivato sonnolento da ipotermia. Ora ha raggiunto la temperatura normale, lo alimentiamo per bocca. Sta bene ed è fuori pericolo - ha detto di Parete il primario della Rianimazione di Pescara, Tullio Spina -  Lo abbiamo sistemato in una parte riservata del reparto ed è con i genitori. Ci sono anche le psicologhe che ogni tanto vanno a parlare con lui". Nella notte sono stati creati dei posti letto aggiuntivi in Rianimazione per gestire l'emergenza e trattare eventuali feriti provenienti da Rigopiano. Anche altre rianimazioni della regione hanno messo a disposizione altri posti letto.