il caso a bastogi

Due ascensori fuori uso. "E io, disabile, sono prigioniero"

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Silvia Mancinelli

Claudio è un uomo di 54 anni costretto da uno sulla sedia a rotelle. Ogni tanto riesce ancora ad alzarsi in piedi, precisa con orgoglio, ma gli arti inferiori non reggono ormai quasi più e gli è impossibile fare un passo in fila all’altro. Sarà sempre peggio, la malattia neurodegenerativa che gli è stata diagnosticata a novembre del 2016 non offre scampo e, bloccato nel suo appartamento popolare al secondo piano di via della Valle dei Fontanili, vive già da recluso per colpa non di uno ma di entrambi gli ascensori della palazzina fuori uso. “Quando le gambe hanno iniziato a cedere e i medici mi hanno parlato di miosite a corpi inclusi, mi è crollato il mondo addosso. Mi sono informato, ho capito a cosa andavo e a cosa sto andando incontro - racconta Claudio -. Eppure non mi sono arreso, mi sono detto ‘Ok, è una prova, mi tocca’, ho comprato una macchina automatica per non rinunciare alla mia indipendenza e con la mia insostituibile compagna, Patrizia, sono sempre riuscito a cavarmela. Nove mesi fa uno dei due ascensori della palazzina A si è rotto e non è mai stato aggiustato, il 27 novembre scorso anche l’altro è andato fuori uso e la mia vita da disabile è diventata un isolamento forzato”. Siamo nel residence Fabianella a Bastogi, quartiere dimenticato a Ovest di Roma, dove bambini, uomini, donne, disabili come Claudio e anziani come Elvezia, che abita al quarto piano, vivono in una condizione vergognosa, schiacciati in palazzine del Comune di Roma dove solo i topi sembrano stare a loro agio... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI