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Chiusi in casa ma con le scorte di vino: acquisti su del 50%

Paolo Zappitelli

Tutti chiusi in casa ma senza rinunciare a un buon bicchiere di vino. Anzi, proprio con le limitazioni imposte dalla pandemia l’acquisto di bottiglie e alcolici a domicilio è schizzato in alto. Secondo i dati di Winelivery, la applicazione che consente di scegliere i prodotti da acquistare e ricevere a casa, nelle ultime due settimane si è registrato un incremento delle vendite del 25% nel totale in Italia, ed in particolare del 50% nelle città del nord tra cui Milano, Torino e Bologna. Un incremento determinato da due differenti fattori: l’esser costretti a casa ha fatto aumentare sia la frequenza degli ordini, ma contemporaneamente anche la spesa media, poiché ora nel carrello virtuale i consumatori inseriscono non solo ciò che utilizzeranno in tempi brevi ma anche ciò che andrà messo in dispensa. E a questo proposito anche Assoenologi ha diffuso un comunicato in cui rassicura che vino, bottiglie e imballaggi sono al sicuro da contaminazioni. «La sopravvivenza del virus appare impossibile - scrive - in quanto la concomitante combinazione della presenza di alcol, di un ambiente ipotonico e della presenza di polifenoli, impedisce la vita e la moltiplicazione del virus stesso. Inoltre, un consumo moderato di vino, legato al bere responsabile, può contribuire ad una migliore igienizzazione del cavo orale e della faringe, area quest’ultima dove si annidano i virus nel corso delle infezioni».