MONTAGNA DA GUSTARE

Sugli sci a caccia di buon cibo

Paolo Zappitelli

Andare in montagna non vuol dire solo sciare ma può essere anche l’occasione per assaggiare cibi che difficilmente troviamo in città. Partiamo dalla Val d’Aosta che è la terra della fontina, un formaggio usato per la zuppa di cavolo, un «pasticcio» a base di fette di pane, cavolo verza, fontina, pancetta e grana. L'impasto viene bagnato con brodo e aromi e cotto in forno. Da assaggiare anche il lardo di Arnad, da gustare sciolto con la polenta. In Val di Susa (Sestriere e Bardonecchia) ci sono le cajettes: grossi gnocchi di patate, ortica, verdure di stagione e farina di segale, solitamente conditi con il burro o gratinati al forno. Spostandosi a est verso la Valtellina sono ancora i primi piatti a farla da padroni: su tutti gli sciatt, frittelle di grano saraceno con un ripieno di formaggio filante, e i pizzoccheri, pasta di grano saraceno condita con patate, verza, formaggio Casera, burro, aglio e salvia. Spostandoci di pochi chilometri, verso la Valchiavenna, troviamo i pizzoccheri bianchi: piccoli gnocchi allungati di farina e latte, conditi con patate a tocchetti, formaggio bitto, burro, salvia e noce moscata. Nel Parco dell'Adamello troviamo invece il Bro Brusà, una minestra povera trentina, prodotta con 3 soli ingredienti: farina, olio e acqua. Il risultato è un brodo denso e cremoso che viene insaporito con grana, pancetta, legumi e pasta. In Val Gardena trionfa la cucina di chiarissime origini austriache del Sud Tirolo. Tra le specialità da assaggiare gli spatzle, gnocchetti di spinaci conditi con panna, burro e speck, i canederli, gnocchi di pane con speck, formaggio, rape rosse o spinaci, e i bretzel, forme di pane intrecciate, arricchite con sale grosso in superficie e spesso farcite con speck. A Moena, in Val di Fassa, nasce il Puzzone, formaggio Presidio Slow Food a pasta semicotta e semidura con una caratteristica crosta «umida». Per gli amanti dei dolci c’è il Kaiserschmarren, una sorta di crepes dolce spezzettata e servita con zucchero a velo e confettura di mirtilli rossi oppure prugne. In Friuli troviamo il «frico», un tortino fritto a base di patate, cipolle e formaggio Montasio. Infine ci spostiamo in Abruzzo. Tra i piatti tipici delle zone di montagna c’è la pecora e tra le ricette più storiche e popolari la pecora alla callara (o alla cottora), che prevede una lunghissima cottura della carne con vino, aromi e olio per eliminare il sapore selvatico e aggiungere gusto al piatto.