PODERE DI MARFISA

Nella Tuscia arriva il wine-relais

Alessio Buzzelli

Quattro vini che sono un atto d’amore verso la Tuscia e, insieme, un tributo alla storia millenaria della civiltà etrusca, che in questa porzione di terra vulcanica della Maremma laziale ha prosperato per così tanti anni. Athumi, Tesham, Thu Sha, Zamathi: questi i nomi delle quattro etichette della cantina “Terre di Marfisa”, miscelati sapientemente dalla famiglia Clarici utilizzando esclusivamente le uve provenienti dalle vigne del podere di sua proprietà situato alle pendici del borgo di Farnese, oggi divenuto una tenuta di circa 20 ettari. Acquistando d’impeto un primo terreno e via via aggiungendo altri ettari, i Clarici hanno impiantato i primi vigneti di Syrah, Petit Verdot, Sangiovese, Vermentino e incrocio Manzoni, perfezionando progressivamente i sapori e le miscele fino ad ottenere vini di ottima qualità, autentici e allo stesso tempo sofisticati. Ma il vino è solo uno dei tre elementi cardini su cui si fonda quel piccolo e coraggioso capolavoro chiamato “Podere di Marfisa”, il primo wine-relais della Tuscia viterbese, aperto al pubblico dal 12 aprile scorso. Perché “Podere di Marfisa” è anche una magione di charme - con SPA e piscina interna ed esterna - e un ristorante di assoluto livello, l’“Osteria dell’Unicorno”, curato dalla chef Marta Cerbino – chef che ha lavorato, tra gli altri, con Riccardo Camanini e con Inaki Aizpitart allo Chateaubriand. La country house è una una curatissima magione con 12 stanze tra Suites, Junior Suites e Comfort, tutte con vista sulla splendida tenuta e arredate con pezzi di design unici per creare un’atmosfera avvolgente tra vigneti e ulivi. La Spa interna vanta un’ampia piscina e offre tutti i trattamenti (dal bagno turco alla sauna ai massaggi), oltre alla piscina esterna immersa nel giardino, che guarda la campagna. Uno splendido luogo per viaggiatori di tutti i tipi, in fuga magari da caotiche città, come Roma, che vogliano ritrovare pace e bellezza, curando il proprio benessere fisico e mentale. L’Osteria dell’Unicorno è l’altro fiore all’occhiello di questo sorprendente agriturismo, costruito in meno di 10 anni da Bruno Clarici con i suoi figli Nathalie e Riccardo e il nipote Marco Baroni. Un luogo del gusto legato ai prodotti del territorio meno conosciuti e più genuini. Il menù, infatti, per espresso volere dei proprietari, cambia con il mutare delle stagioni e dei colori della natura circostante, facendo scoprire sapori reali, genuini e senza compromessi, che esprimono il loro massimo se abbinate alle etichette della cantina di famiglia “Terre di Marfisa”. Ma il ristorante, così come il vino, è anche un omaggio alla nobile famiglia dei Farnese: il logo di Terre di Marfisa trae origine dall’araldica della famiglia Farnese ed in particolare dalla figura di Giulia Farnese (1475 -1524), sorella di Alessandro, futuro papa Paolo III. Giulia fece spesso raffigurare nei suoi palazzi l’unicorno, simbolo di saggezza e purezza, forza e lealtà. Le stesse qualità che sin dall’inizio hanno caratterizzato il lavoro della famiglia Clarici: ecco perché il “Podere di Marfisa” è non solo una grande ricchezza per il territorio, ma anche e soprattutto una meravigliosa scoperta per chi si reca in queste terre tanto meravigliose quanto ancora, sorprendentemente, poco conosciute.