LA DEGUSTAZIONE

Tenute Mirabelli, la Calabria del vino diventa internazionale

Paolo Zappitelli

Dimenticate il luogo comune che vuole che il Sangiovese venga bene soltanto in Toscana. Perché c'è un'azienda in Calabria che ne produce un'etichetta in purezza che non ha nulla da invidiare a cantine assai più blasonate. Soprattutto considerando che le Tenute Mirabelli, in quel di Malvito, in provincia di Cosenza, sono uscite con la loro prima produzione solo nel 2016. Il progetto, però, è stato avviato già negli anni '90 ma la prima vendemmia è stata quella di tre anni fa. Con pazienza, nel corso degli anni, sono stati piantati 65 ettari di vigneti, coltivati su colline che vanno da 250 metri fino a 500, usando Merlot, Sangiovese, Cabernet e Calabrese, vitigno che in Sicilia diventa Nero d'Avola. La scelta dei due fratelli Marco e Alfonso Mirabelli è di usarli tutti in purezza, usando in etichetta senza fronzoli proprio il nome del vitigno. Più un bianco, il Greco di Malva, un blend di Greco e Malvasia, e un Rosato frutto di uve Sangiovese vinificate in bianco. Il risultato ha premiato la volontà di sperimentare della famiglia, usando in Calabria vitigni nazionali e internazionali, tranne il Calabrese: tutti vini estremamente puliti, senza sbavature, bevibili ma che non risultano mai troppo "facili" e modaioli. Una menzione proprio per il Sangiovese 2016, un vero e proprio paradigma di quello che deve essere questo vino, con tannini decisi ma mai sgradevoli e una acidità che lascia la bocca estremamente fresca. Ma la scommessa delle Tenute Mirabelli è anche quella di produrre bottiglie che - per il momento - non fanno assolutamente legno e con percentuali di solfiti è talmente basse (0,45%) che per legge l'azienda deve aggiungerne un po'.  Info: www.tenutemirabelli.it