Roma

La caduta delle stelle Michelin

Paolo Zappitelli

Cadono le stelle nella capitale. L'edizione 2019 della Guida Michelin, presentata ieri a Parma, ha infatti penalizzato la città: sono ben tre i ristoranti che perdono il riconoscimento della «Rossa» (Stazione di Posta, Antonello Colonna e Magnolia). Bocciature solo in parte compensate dalla soddisfazione del ristorante Moma di Andrea Pasqualucci che ha conquistato la sua prima stella e dalla conferma di tutte le altre, tra cui le tre di Heinz Beck. Va leggermente meglio se allaghiamo lo sguardo al Lazio, dove conquistano la loro prima stella Casa Iozzia dello chef Lorenzo Iozzia a Vitorchiano e Danilo Ciavattini del locale omonimo a Viterbo. Roma si putò consolare con il numero complessivo di ristoranti stellati che sono ben 23, numero che la fa piazzare al secondo posto dopo Napoli - che è prima con 24- ma ben più in alto di Milano che ne ha solo 18. Il vero vincitore della Guida di quest' anno è però il marchigiano Mauro Uliassi che, a 60 anni, ha conquistato la terza stella con il suo ristorante di Senigallia. Un riconoscimento a uno degli chef più simpatici nel panorama italiano ma anche un premio a chi da anni va avanti per la sua strada con caparbietà e sacrificio dedicando si solo ed esclusivamente alla cucina del suo locale. Tra i «vincitori» anche Enrico Bartolini, che si conferma lo chef più stellato d' Italia con ben 6 stelle in 5 ristoranti grazie al nuovo riconoscimento conquistato da La Locanda del Sant' Uffizio a Cioccaro, in provincia di Asti, gestita dallo chef Gabriele Bof fa. Fa incetta di stelle anche Antonino Cannavacciuolo che ne conquista due: una per il bistrot di Torino e una per quello di Novara. Riconoscimenti che si aggiungono alle due del suo ristorante principale, Villa Crespi, sul Lago d' Orta. Deluso, per il secondo anno consecutivo, Carlo Cracco, che non conquista la stella per il suo nuovo locale in galleria a Milano...  SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI