Raddoppiate le nostre vendite oltralpe. Male l'export della Francia nella Penisola

Vino, i francesi bevono italiano

Sig. Val.

Ai francesi il vino italiano piace, eccome. Tanto che l’export di nostri prodotti vitivinicoli oltralpe è raddoppiato negli ultimi 10 anni sfiorando i 170 milioni di euro nel 2017. Nello stesso periodo, invece, l'esportazione di vino francese in Italia è crollata del 14%. Questo il risultato di un’analisi Coldiretti basata su dati Istat alla vigilia del Vinitaly a Verona. A spingere il successo del Made in Italy - sottolinea l'associazione dei coltivatori diretti - è soprattutto la riscossa delle bollicine nazionali sullo champagne. Con un valore dell'export cresciuto addirittura del 276% nel decennio (per oltre 45 milioni di euro), le bollicine italiane "sgonfiano" in Francia la moda di bere francese, grazie soprattutto all'ottimo rapporto prezzo/qualità. Il risultato - precisa Coldiretti - è che la bilancia commerciale nel vino tra i due Paesi è sostanzialmente in pareggio nel 2017 (appena 11 milioni a favore della Francia) dopo che solo dieci anni fa aveva fatto registrare un passivo per l’Italia di ben 134 milioni di euro. Si tratta - continua l'analisi di Coldiretti - dei risultati di un importante processo di qualificazione del vino italiano che anche nell’ultimo anno è cresciuto del 9% oltralpe tanto che la Francia è salita al terzo posto fra i principali clienti dell’Unione, dopo Germania e Gran Bretagna. Si sta realizzando - spiega ancora l'associazione - un riposizionamento globale della produzione tricolore che diminuisce in quantità ma aumenta in qualità con oltre il 70% dedicata a vini DOCG, DOC e IGT con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 73 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30 per cento per i vini da tavola. In Italia - rivela Coldiretti - ci sono 504 varietà iscritte al registro viti contro le 278 dei cugini francesi a dimostrazione del ricco patrimonio di biodiversità su cui può contare la Penisola, con vini locali di tradizione millenaria. IL MERCATO GLOBALE Nonostante la vittoria «fuori casa» dell’Italia, la Francia resta leader nelle esportazioni mondiali con un valore di circa 9 miliardi di euro superiore ai 6 miliardi fatti registrare dall’Italia che però nel 2017 ha messo a segno il suo record storico di sempre grazie a una crescita del 6%. La produzione italiana nel 2017 si è attestata sui 40 milioni di ettolitri, in calo di oltre il 13% rispetto ai 46,3 milioni di ettolitri di dieci anni fa, che rappresenta quasi un terzo dell’intera vendemmia europea davanti ancora una volta alla Francia che si è fermata a 37 milioni di ettolitri e alla Spagna con 36 milioni di ettolitri. Mentre a livello globale la produzione nel 2017 ha subito un calo dell’8,2% fermandosi a 246,7 milioni di ettolitri, la più scarsa da diversi decenni. Con gli Stati Uniti fermi a 23,3 milioni di ettolitri (-1%) che restano sempre però il quarto produttore mondiale davanti all’Australia. Per quanto riguarda i consumi di vino la Francia con 27 milioni di ettolitri precede l’Italia che si ferma a 22,5 milioni mentre al primo posto si piazzano saldamente gli Stati Uniti con 31,8 milioni di ettolitri, secondo gli ultimi dati dell’Oiv. «Il futuro del Made in Italy dipende dalla capacità di promuovere e tutelare le distintività che è stata la chiave del successo nel settore del vino dove ha trovato la massima esaltazione la valorizzazione delle specificità territoriali che rappresentano la vera ricchezza del Paese» ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che «il vino italiano è cresciuto scommettendo sulla sua identità con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo».