L’Abruzzo che non ti aspetti premiato dalle 3 stelle Michelin
Abruzzo, Provincia dell'Aquila e Comunità Montana Alto Sangro e Altopiano delle Cinque Miglia, mete perfette per giorni di gusto fra vallate e monti, suggestivi se ricoperti di neve, gustosi per le sorprese che riservano al palato. Alfedena , l'antica città sannita Aufidena, piccolo centro sulle due rive del Rio Torto. Vi si giunge da Roma percorrendo la A24, deviando poi sulla A25 e uscendo a Pescina o a Pratola Peligna. Dopo basta seguire le indicazioni. Celebre per la necropoli con circa 1.500 sepolture d'epoca protostorica (dal VII al III secolo a.C.). Il centro urbano è dominato dal Castello e la chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo (XII secolo), ricostruita in parte dopo i danni dell'ultima guerra mondiale. Da non dimenticare il Museo Civico Aufidenate dedicato all'archeologo Antonio De Nino che scoprì la necropoli. E qui si arriva al buon cibo abruzzese, alla tavola tradizionale di montagna con un tocco di inventiva e innovazione grazie allo chef Guido Di Giulio, nella trattoria Caraceni (abbinato all'Albergo Leon d'Oro), in via Roma (www.leondoro-caraceni.com) classificata dal Gambero Rosso con il punteggio di «due gamberi». Parte del menu invernale? Fonduta di pecorino con bignole di farro e parmigiano , uovo in crosta con purè di patate e scaglie di tartufo uncinato, ravioli allo zafferano di Navelli con coniglio e mele su crema di patate e tartufo, saccottini di lasagne in brodo con ripieno di polpettine, scamorza e parmigiano, guancia di vitello al Montepulciano con insalata di scarola e nocciole tostate. Tappa successiva a Castel di Sangro , capoluogo della Comunità Montana. Antico centro sannitico preromano, mura megalitiche che dominano l'abitato e che furono luogo dove nel 1050 Oderisio Di Sangro fece erigere la sua roccaforte da primo Conte e signore della zona. La storia del borgo, una delle piazzeforti più importanti e strategica per la Via degli Abruzzi, si intreccia con il legame dei Sangro e la Casa reale Sveva, le ritorsioni degli angioini fino alla pace e valorizzazione della contea grazie a Re Ferdinando I o Ferrante, vittorioso nella guerra Angioina-Aragonese (1460-1464). Durante la visita, da non tralasciare è la Basilica di Santa Maria Assunta , il Museo civico Aufidenate nell'ex Convento della Maddalena (ricca di reperti archeologici) e, naturalmente, i ruderi della rocca e delle antiche mura. Per una pausa a tutto gusto, al ristorante Reale , in un ex convento del XVI secolo, località Casadonna, piana Santa Liberata (www.ristorantereale.it) abbinato a un albergo a sei stanze, il Casadonna. È un «tre stelle» Michelin (riconoscimento dello scorso novembre), «tre forchette» per il Gambero Rosso, titolari i giovani Cristiana e Niko Romito (premio Miglior Chef 2013 - Trofeo Galvanina a Rimini). Per citare solo poche delle loro creazioni gastronomiche, baccalà con peperone arrosto e rosmarino, brodo affumicato con erbe di campo e tortelli di mandorle , gel di vitello, porcini secchi, mandorle, timo e tartufo nero, agnello, aglio e pompelmo rosa.