I collegamenti
Logistica integrata, Folgori (FEOLI): “Senza una visione industriale europea rischiamo un declino irreversibile della competitività”
Le recenti dinamiche del settore automotive, le politiche europee sulla transizione ecologica e le gravi carenze infrastrutturali continuano a incidere pesantemente sulla competitività della logistica integrata europea e, in particolare, su quella italiana.
A lanciare l’allarme è Enrico Folgori, Presidente di FEOLI – Federazione Europea Operatori della Logistica Integrata, commentando lo scenario attuale del comparto.
“Come FEOLI – afferma Folgori – seguiamo con grande attenzione l’evoluzione di gruppi industriali strategici come Stellantis e apprezziamo le scelte di quelle realtà che continuano a investire nel made in Italy, come il gruppo Sic Europe, che ha destinato circa 70 milioni di euro all’acquisto di nuovi mezzi prodotti negli stabilimenti italiani. Tuttavia, la questione va oltre il singolo gruppo: l’intero settore dell’automotive europeo è a rischio”.
Secondo il Presidente di FEOLI, senza politiche industriali lungimiranti l’Europa potrebbe trovarsi, nel giro di pochi decenni, con un mercato dominato da veicoli extraeuropei e con gravi ricadute occupazionali: “In assenza di una strategia comune – sottolinea – il mondo della logistica sarà costretto ad adeguarsi, acquistando mezzi a basso costo provenienti dalla Cina. Sarebbe un disastro per la competitività industriale europea”.
Folgori esprime forti perplessità anche sulle politiche europee legate alla transizione ecologica: “Non è chiaro se a Bruxelles ci sia piena consapevolezza del ruolo strategico della logistica integrata. Alcune norme sembrano penalizzare simultaneamente industria dell’automotive, operatori logistici e cittadini, imponendo una riconversione forzata del parco veicoli senza che l’industria europea sia pronta a offrire alternative sostenibili dal punto di vista economico”.
Un altro nodo cruciale resta quello infrastrutturale. “L’Italia soffre di ritardi storici – evidenzia Folgori – basti pensare alle difficoltà legate a opere strategiche come il Ponte sullo Stretto o alla lunga vicenda della TAV. Senza infrastrutture moderne e senza una reale intermodalità, la logistica italiana rischia di perdere decenni. Non è un caso se il principale porto europeo è Rotterdam e non un porto del Mediterraneo: manca un sistema efficiente di collegamenti e trasferimento delle merci”.
FEOLI chiede quindi un cambio di passo deciso: “Serve un vero e proprio ‘piano Marshall’ per le infrastrutture, accompagnato da una grande legge obiettivo che garantisca risorse certe e procedure snelle”.
Sul fronte operativo, Folgori ricorda come l’aumento dei costi energetici e dei carburanti abbia rappresentato uno shock per il settore, solo in parte rientrato, mentre la carenza di manodopera resta legata alla sostenibilità economica del sistema: “Il lavoro c’è se è adeguatamente retribuito, ma per garantire salari dignitosi è necessario che l’intero sistema funzioni”.
Infine, un monito sul futuro dell’Europa: “La perdita di competitività industriale non è più un rischio, è già una realtà. L’Europa è stata superata da Stati Uniti e Cina e rischia ora di esserlo anche dai Paesi emergenti. Prima questa consapevolezza arriverà a Bruxelles, meglio sarà per il futuro del nostro sistema produttivo e logistico”.