Crescono il valore aggiunto e l'occupazione nel sistema culturale e creativo

 

 

  

Cultura e bellezza in Italia sono tratti identitari radicati nella società e nell'economia. La cultura per l'Italia è anche un formidabile attivatore di economia. Una filiera, in cui operano soggetti privati, pubblici e del terzo settore che, nel 2024 è cresciuto dal punto di vista del valore aggiunto (112,6 miliardi, in aumento del +2,1% rispetto all'anno precedente e del +19,2% rispetto al 2021). Ma il "peso" della cultura e della creatività nel nostro Paese è molto maggiore rispetto al valore aggiunto che deriva dalle sole attività che ne fanno parte. Cultura e creatività, in maniera diretta o indiretta, generano complessivamente un valore aggiunto per circa 302,9 miliardi. E' quanto emerge dal rapporto "Io sono cultura", arrivato alla quindicesima edizione e realizzato da Fondazione Symbola, Unioncamere, Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne, Deloitte con la collaborazione dell'Istituto per il Credito Sportivo e Culturale, Fondazione Fitzcarraldo, Fornasetti e con il patrocinio del Ministero della Cultura.

La forza della nostra economia e del made in Italy - dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola - deve molto, in tutti i campi, alla cultura e alla bellezza. Più che in altri Paesi. Cultura e creatività oltre ad arricchire la nostra identità e alimentare la domanda di Italia nel mondo, possono aiutarci ad affrontare insieme, senza paura, le difficili sfide che abbiamo davanti". "La crescita del sistema culturale e creativo - dichiara Andrea Prete, presidente di Unioncamere - non può prescindere da un investimento serio sulle persone. Le imprese ci dicono che oltre una entrata su due è difficile da reperire, perché servono competenze sempre più ibride: digitali, creative, gestionali. E' il grande paradosso italiano: abbiamo un settore che continua a generare valore e occupazione, ma fatica a trovare i profili necessari per competere. Colmare questo mismatch - ha sottolineato Prete - significa rafforzare orientamento, formazione e politiche attive, mettendo in connessione il mondo della cultura con scuole, università, Its e nuove professioni".

Per Valeria Brambilla, Ad di Deloitte & Touche, "misurare il valore generato è una condizione essenziale per una pianificazione strategica realmente efficace: quando parliamo di cultura, questa esigenza diventa ancora più evidente e specifica. L'impatto della cultura supera infatti i confini economici e occupazionali e investe la coesione sociale, l'innovazione, il benessere delle comunità". Negli ultimi anni, il settore culturale e creativo ha mostrato una ripresa significativa, con una crescita costante in termini di valore aggiunto e di occupazione. Tuttavia, l'andamento non è stato uniforme tra i vari settori: ve ne sono alcuni che hanno registrato incrementi più marcati di altri e settori che hanno subito delle contrazioni. L'analisi dei dati del 2024 evidenzia una trasformazione del panorama culturale e creativo italiano, con una crescente digitalizzazione e una ridefinizione delle dinamiche occupazionali. Il settore che cresce di più in termini di ricchezza prodotta nel corso dell'ultimo anno è quello dei software e videogiochi (+8%), seguito dalle attività di comunicazione (+4,4%). Le performing arts e arti visive hanno registrato una crescita del valore aggiunto del +2,2% nel 2024 e del +34,4% dal 2021, mentre l'occupazione è aumentata del +2,6% nell'ultimo anno e del +9,6% dal 2021.

Anche il patrimonio storico e artistico mostra segnali di ripresa, con un incremento del valore aggiunto del +1,5% nel 2024 e del +32,0% dal 2021, accompagnato da una crescita dell'occupazione del +7,6% nell'ultimo anno e del +21,1% dal 2021. L'audiovisivo e musica ha evidenziato una crescita più contenuta, con un aumento del valore aggiunto del +0,5% nel 2024 e dal +7,2% dal 2021, mentre l'occupazione è cresciuta del +8,1% dal 2021 ma solo del +0,1% nell'ultimo anno, rilevando una sostanziale stabilità del settore. Il settore dell'editoria e stampa, pur mantenendo un ruolo centrale nel panorama culturale, ha registrato una crescita più contenuta. Il valore aggiunto raggiunge gli 11 miliardi, in aumento del +6,2% dal 2021, ma con una flessione del -1,5% nell'ultimo anno. I lavoratori del settore sono 196 mila, in crescita del +1,9% nel 2024 e del +3,3% dal 2021, seppur il comparto non sia riuscito a recuperare pienamente le perdite subite negli anni precedenti. Non tutti i comparti hanno mostrato una dinamica positiva. Il settore architettura e design ha registrato una contrazione del valore aggiunto del -6,3% dal 2023, con una riduzione dell'occupazione del -5,5%. C'è poi la componente embedded creatives: le attività hanno generato nel 2024 un valore aggiunto che ha superato i 49 miliardi, con una crescita del +2,7% rispetto al 2023 e un'espansione del +17,1% sul 2021.