Scuola: appello Anquap, il personale attende ancora rinnovo contratto

Inizia l'anno scolastico 2025/2026 con alle spalle 25 anni di autonomia scolastica in versione terzo millennio. Anquap (Associazione nazionale quadri delle amministrazioni pubbliche) coglie l'occasione per rivolgere agli alunni, alle loro famiglie, e a tutto il personale scolastico (Ata, Docenti, Dsga e Dirigenti) i migliori auguri di buon inizio per un anno scolastico che sarà come sempre impegnativo e non privo di novità. Tra le novità, che si auspica siano positive, il personale della scuola attende la sottoscrizione del Ccnl 2022/2024 le cui trattative procedono con eccessiva e incomprensibile lentezza. Anquap sottolinea poi come il concorso per i Direttori Sga delle scuole sia l'emblema del maltrattamento crudele di una categoria meritevole di ben altre attenzioni. "Il concorso pubblico, per titoli ed esami, per 1.435 posti per l'accesso all'area dei funzionari e dell'elevata qualificazione è stato bandito con Decreto Direttoriale n. 3122 del 12 dicembre 2024, e ha come fondamento il regolamento ministeriale di cui al Decreto 28 giugno 2022, n. 146 riguardante l'accesso al profilo professionale del Direttore dei servizi generali e amministrativi (Dsga) - spiega il presidente di Anquap, Giorgio Germani - Se si mettono a confronto il bando e il regolamento è di palmare evidenza l'asimmetria formale e sostanziale che li caratterizza: il bando è per l'area (fantomatica) dei funzionari e dell'elevata qualificazione, mentre il regolamento riguarda specificamente la categoria monocratica (nonché organo individuale) dei Direttori Sga. Ineccepibile il regolamento. Un contorsionismo acrobatico il bando che si è dovuto piegare a una incredibile (e ingiustificabile) disciplina del Ccnl 18 gennaio 2024, nella parte recante norme concernenti il nuovo ordinamento professionale del personale Ata (Capo I Titolo IV) che ha istituito l'area dei funzionari e dell'elevata qualificazione, retrocedendo i Direttori Sga a una mera posizione di lavoro, oggetto di un incarico a termine".

"Di questa inqualificabile retrocessione - continua Germani - sono responsabili (sarebbe meglio dire colpevoli) l'Aran e i sindacati firmatari del citato Ccnl del 18/1/2024 (Cgil, Cisl, Snals, Gilda e Anief), con il silenzio dei Ministeri competenti (Istruzione e Funzione Pubblica) mai intervenuti nelle trattative (anche quando le stesse andavano in senso diverso dall'atto di indirizzo). Il Mim ha subito le conseguenze della nuova disciplina che ha generato innumerevoli complicazioni burocratiche afferenti l'incarico di Dsga, la sostituzione del titolare dell'incarico e la copertura dei posti vacanti e disponibili (tra settembre 2024 e maggio 2025 si è assistito alla produzione di ben 5 format e altrettanti scenari, con non poche difficoltà nei rapporti con il Mef e in particolare con le Rts). In buona sostanza si fa un concorso per reclutare un funzionario che non ha un organico (semplicemente non c'è) e lo si fa sulla base di un regolamento che riguarda i Direttori Sga, indegnamente retrocessi dal vigente Ccnl. Di un pasticcio di tal natura, salvo amnesie, non si ha memoria". I numeri del concorso in esame danno i seguenti risultati disastrosi che l'Anquap aveva già denunciato con comunicati dell'11 e 17 aprile corrente anno: posti a concorso 1435, domande presentate 29263, candidati presenti alla prova scritta 7983, candidati che hanno superato la prova scritta 2162, candidati che hanno superato anche la prova orale e sono stati inseriti nelle graduatorie finali di merito appena 1532. Poche le domande, ancor meno i partecipanti e molti i bocciati. In 7 Regioni hanno superato il concorso un numero di candidati inferiore rispetto ai posti messi a bando (6 Regioni del Nord e una del Centro). 

  

Particolarmente rilevante in senso negativo il dato di Lombardia, Piemonte e Veneto. Un flop annunciato per un posto non più appetibile e attrattivo perché pieno di compiti e responsabilità (anche dirigenziali non riconosciute), povero di retribuzione (inferiore a quella di chi opera da funzionario direttivo apicale in altre amministrazioni) e con confini incerti tra il ruolo direttivo e quello dirigenziale. "Se non si cambia radicalmente indirizzo (politico, amministrativo e sindacale) sul versante dello stato giuridico e del trattamento economico, recuperando pienamente e accrescendo il ruolo dei DSGA, si assisterà alla 'moria' di questa figura professionale strategica e insostituibile per il funzionamento amministrativo delle scuole. La politica, il Ministero e i sindacati hanno il dovere urgente di intervenire dopo aver generato, con scelte e decisioni incomprensibili e irrazionali, una situazione insostenibile per il personale interessato e per il buon andamento (principio costituzionale da praticare) delle istituzioni scolastiche. Si confida in un ravvedimento operoso", ha auspicato il presidente di Anquap Giorgio Germani.